Il giornalista e direttore dell’Unità, senza mezzi termini: “C’è la danza degli ipocriti, il Pontefice è stato chiaro sull’indulto e sui detenuti e su quello che si deve fare”
E’ una persona per bene, uno stimato e soprattutto quel pensa dice e soprattutto scrive. La morte di Papa Francesco, lui direttore dell’Unità, l’ha sconvolto e disorientato, ma per Piero Sansonetti la morte del Pontefice è una “cosa dolorosa per il mondo“, ma per la Chiesa potrebbe essere “ancora la volta buona di riprendere quello che lui ha lasciato e proseguire su quella strada“.

Il direttore dell’Unità non è certo uno che ha peli sulla lingua e lascia cadere le situazioni anzi le prende al balzo e le porta avanti anzi le approfondisce e le porta avanti con grande carattere e spirito battagliero, ma è anche uno a cui non piace essere preso in giro e dopo la scomparsa del Papa, a Sansonetti non sono piaciute alcune cose, come l’ipocrisia.
“Devo ammettere che in questi giorni di lutto e di dolore – spiega Piero Sansonetti a Cityrumors.it .- vedo e noto tanta ipocrisia, non certo nel dolore per la morte di una persona straordinaria che piaceva a tantissime persone, no l’ipocrisia di cui parlo è perché adesso tanti ne dipingono doti e qualità, ma Papa Francesco ha detto e fatto cose su cui la politica ha fatto e sta facendo la vaga in modo indegno”.
“I funerali di Bergoglio sono sepolcri imbiancati…”
Non gli vanno giù tante cose a Sansonetti e lo dice senza problemi e senza peli sulla lingua: “Vedo una incredibile danza dell’ipocrisia in questi giorni, gente che si addolora, ma quando questo Papa diceva cose dure e severe, tanti nella politica e in questo Governo si giravano dall’altra parte, infastiditi da quello che sosteneva questo Pontefice che resta il più coraggioso e il più rivoluzionario della storia moderna“. Il riferimento di Sansonetti è su tanti temi, ma soprattutto su uno, il carcere, i carcerati e gli ultimi.
“Per voi e non io? Ha detto il Papa mentre parlava con i detenuti, un Pontefice che si è permesso, secondo qualcuno, si aprire la seconda Porta Santa, la più importante dopo quella di San Pietro, in una casa circondariale, parlando della condizione dei detenuti e facendo capire che era arrivato il momento dell’indulto e dell’amnistia, di applicarla, soprattutto a gente che è in carcere per reati davvero incredibili che possono essere scontati ai domiciliari. E cosa ha fatto la politica e il Governo davanti alle parole di un uomo che adesso stanno tutti santificando giustamente? Nulla, zero, nada anzi si sono schifati e girati dall’altra parte. E dovrebbero vergognarsi“, durissimo Piero Sansonetti nelle sue parole e nei suoi modi di spiegare cosa sta accadendo.

Per il direttore dell’Unità la perdita di Papa Francesco è grave anche perché “i funerali che andranno i scena sono dei Sepolcri Imbiancati”, con tanta vera ipocrisia che arriva da ogni parte del mondo “e verrà qui a Roma ad omaggiare una persona, un Papa che si è fatto chiamare Francesco, quando è stato eletto papa e questo dovrebbe far capire tutto, come e dove dovrebbe andare la Chiesa. Francesco come l’unico vero erede di Gesù. Nessuno dei suoi 265 predecessori aveva osato un atto spavaldo come questo, speriamo che non rimanga tutto con lui ma vada avanti”