Regionali Emilia-Umbria, il sondaggista Noto: “Sinistra ok ma a livello nazionale conta poco…”

Il famoso e autorevole professore Antonio Noto spiega a Cityrumors.it cosa è successo alle elezioni regionali vinte dalla sinistra

Ogni volta che ci sono elezioni bisogna fare le giuste differenze tra locali, nazionali, europee e così via perché la differenza è netta e ognuna ha le sue varianti…“. A parlare così a Citryumors.it è il professore universitario e sondaggista Antonio Noto, dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi.

Antonio Noto sondaggista
Regionali Emilia-Umbria, il sondaggista Noto: “Sinistra ok ma a livello nazionale conta poco…” (Screenshot Cityrumors.it)

Si sta facendo un gran parlare con una parte politica, la sinistra, che sta festeggiando legittimamente, mentre l’altra, la destra, si lecca le ferite e si interroga su cosa può essere andato male o meno. “So quello che si sta dicendo in giro, ma, a mio modo di vedere, è sbagliato anzi, sbagliatissimo proiettare quanto è accaduto a livello regionale in Emilia Romagna e in Umbria a livello nazionale“, spiega il professore che poi argomento, tentando di approfondire il concetto.

La sinistra esulta, la destra meno, ma per il professor Noto ci sono enormi differenze: “La coalizione del centro-sinistra fa bene a festeggiare perché hanno vinto, ma fa male a proiettare e pensare che sia un voto di protesta per quello che sta facendo il governo perché non è così che si leggono i dati. Anzi a livello nazionale non cambia assolutamente nulla anche perché solo una regione, tra le ultime elezioni che ci sono state, ha cambiato significativamente il governo e parliamo dell’Umbria che, a livello di voti, può essere paragonabile a un capoluogo di provincia…“.

Insomma, non è che ci sia tanto da rimarcarci sopra secondo il famoso sondaggista che spesso è al centro dell’attenzione durante i sondaggi con Bruno Vespa a Porta a Porta e che con Cityrumors.it tenta di spiegare cosa è successo in Emilia Romagna e in Umbria. “Se guardiamo i numeri non credo che la questione sia cambiata rispetto a prima, anche perché negli ultimi mesi, in sei regioni, solo in una si è cambiato il segno che è l’Umbria che, ribadisco, in termini di popolazione vale poco di più di un capoluogo di regione, ed è proprio per questo che penso sempre che sia sbagliato immaginarsi che una o due regioni possano essere l’anticamera di quello che succede a livello nazionale, anzi è l’esatto contrario da un certo punto di vista”.

“Sconfitta che non è avvertimento al governo”

La sinistra fa bene a festeggiare, ma sbaglia se crede che questa doppia vittoria sia un avvertimento al Governo anzi sbagli di grosso e commetterebbe un grosso errore“, spiega il professor Noto a Cityrumors.it. “Per Schlein e compagni è senza dubbio un buon successo, anche perché è una dimostrazione che il campo largo può funzionare, anche se a livello nazionale bisognerà vedere, le cose cambiano e anche in fretta, ma niente è impossibile”.

Per quel che riguarda il Governo, invece, c’è da “fare una profonda riflessione per il territorio“, nel senso, approfondisce il sondaggista, che il “centrodestra si deve interrogare se ha sbagliato qualcosa soprattutto in Umbria, è lì che c’è stata la sconfitta netta“, anche perché, mentre si parla, il professore ricorda quando il centrodestra, fosse “leggermente in vantaggio“, anche perché è la sinistra “che era dietro”.

I candidati di Emilia Romagna e Umbria Ugolini, De Pascale, Tesei e Proietti
“Sconfitta che non è avvertimento al governo” (Ansa Foto) Cityrumors.it

 

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