Il segretario di Sinistra Italiana, molto sensibile al tema, chiede al governo di fare qualcosa di serio: “E’ una situazione drammatica, si sta andando contro quello che dice la Costituzione”
Una situazione drammatica. Per alcuni, e neanche tanto esageratamente parlando, si tratta di una strage silenziosa, di qualcosa che non è umano. E nessuno, o quanto meno pochi, dicono e fanno qualcosa di reale. Ma la situazione delle carceri italiane è allucinante. Ne ha parlato e scritto l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle colonne de Il Tempo.
L’ex primo cittadino della Capitale è detenuto dal 1 gennaio del 2025 per non aver rispettato le consegne degli arresti domiciliari, ma la sua lettera direttamente da Regina Coeli, ha fatto tanto rumore. Già perché il tema del sovraffollamento delle carceri è attuale, attualissimo e nessuno, pochi ne parlano e si preoccupano per davvero.
A trattare l’argomento e quasi ad andare in scia a quanto detto e scritto da Gianni Alemanno, è un avversario politico, opposto per l’esattezza, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che sull’argomento non ci va leggero anzi ci tiene a sottolineare come lui e il suo partito se ne occupi e cerchi di far capire al Governo quanto sia importante risolvere questa situazione che è “allucinante”.
“Ci sono dei numeri che dovrebbero far riflettere, dai suicidi, alle persone che vivono nelle case circondariali in situazioni gravissime e non umane, ci sono situazioni gravi dove la vita è al limite e non ci si può dimenticare di questa vicenda o la si tratti, dicendo che si devono costruire altre carceri, ma di cosa stiamo parlando? Con quali risorse che non ci sono? Ma non si rivolve in questo modo”.
Il segretario di Sinistra Italiana ha le sue idee e le sue soluzioni su un tema, quella della riforma carceraria e non solo, sul quale è molto sensibile e che segue da vicino da anni, tanto da occuparsi della materia da vicino e sa bene, benissimo di cosa si sta parlando. “Bisogna rivedere determinate cose, come le tante persone che sono dentro per reati per i quali non c’è bisogno di reclusione e già questo farebbe tanto, invece si pensa a inventarsi nuovi reati. E’ un tema molto serio che il Governo dovrebbe prendere di petto e trattarlo in modo rapido e con soluzioni che ci sono”.
Una di queste potrebbero essere le parole del Papa sull’indulto e sull’amnistia, a maggior ragione durante l’anno del Giubileo, tanto che Fratoianni spiega e approfondisce: “All’apertura della porta santa a Rebibbia, il Pontefice disse parole importanti e parlò di amnistia e indulto, aveva indicato la via erano e sono parole di buon senso, e solo una persona come Bergoglio poteva pronunciarle. Si deve fare in modo di non farle cadere nel vuoto. Ribadisco che, inoltre, ci sono reati che potrebbero essere pagati in modo alternativo alla reclusione. Basta davvero poco, basta volerlo. Non posso pensare che ci siano persone che stiano soffrendo tanto e che, a mio modo di vedere, si sta andando anche contro quello che dice la Costituzione sui detenuti e su come dovrebbero essere trattati e di garantire il reinserimento alla vita”.
Basti pensare che dal 2020 a oggi sono 1.118 i detenuti che sono morti in carcere e di questi sono ben 361 sono suicidi. Il carcere romano di Regina Coeli detiene il triste primato per numero di suicidi nello stesso arco di tempo, ben 15 e a sottolinearlo è il rapporto del Garante dei detenuti del Lazio. A fine febbraio 2025 il numero dei detenuti presenti nelle celle sono 62.132 contro una disponibilità di posti regolamentari pari a 46.910, con una percentuale di sovraffollamento che è arrivata a quota 132,4%. “E’ una situazione drammatica, un inferno sulla terra, si deve fare qualcosa e al più presto”, garantisce l’onorevole e segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
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