L’ex numero uno della Brigata Folgore e comandante dell’Interforze spiega quello che secondo lui sta accadendo: “Ben venga la pace ma a che prezzo?”
Un piano di pace che va avanti e da chi ha fatto il militare ad alti livelli è una cosa buona, ma il traguardo è “ancora lontano da vedere e arrivare“, dice con calma e allo stesso tempo con una certa serenità il generale Marco Bertolini che ha sempre visto da vicino determinate situazioni, soprattutto nei paesi del Medio Oriente. ha un’esperienza di lunga data e sa bene come funzionano i tavoli diplomatici.
Tempo fa, l’ex numero uno della Brigata Folgore aveva definito l’Ucraina una “sorta di polpetta avvelenata per Trump” e non sembra aver cambiato idea, tanto che spiega: “Bisogna dire che è stato l’unico che in poco tempo ha fatto quello che tanti non hanno nemmeno tentato di fare”, ma allo stesso tempo deve continuare a stare attento perché “resta politicamente e strategicamente un campo minato per tante situazioni che si stanno creando, nonostante gli accordi, mi sembra che vadano avanti”.
Per come si erano prospettate e presentate le cose, non promettevano bene, anche perché, non solo per Bertolini, ma per tanti altri attori ed esperti con quell’incontro-scontro alla Casa Bianca “sono saltati tutti i tavoli diplomatici, non c’è dubbio, ho ancora bene impressa quella scene e non mi è piaciuta come non è piaciuta a nessuno“, anche perché, per l’ex numero uno della Folgore, “Zelensky, anche se non ha responsabilità specifiche, ha sbagliato a replicare sia a Trump che a Vance, se non altro perché Trump, già prima di diventare presidente, aveva ben chiaro il suo piano per rimettere le cose a posto“.
Si sta facendo un gran parlare della possibilità che all’Ucraina vengano garantiti i diritti di Stato sovrano riconosciuto, ma è anche vero che “quei territori che adesso sono occupati dai russi, resteranno a mio modo di vedere russi…“. E se lo dice un generale come Marco Bertolini che ha esperienza e che viene spesso chiamato dalle tv nazionali per definire la strategia militare e diplomatica, ne ha di ragioni e di motivi per sostenere una cosa del genere.
Di sicuro non è una situazione che promette bene, almeno da questo punto di vista, nonostante Trump continui a dispensare una certa tranquillità in questo senso. “Trump porta avanti quello che ha sempre sostenuto in campagna elettorale e adesso a maggior ragione, vediamo tra Putin e Zelensky come si riesce a sistemare e a mettere la situazione, per ora mi sembra che stia andando per il verso giusto, ma la soluzione non è dietro l’angolo”
Quello che preoccupa Marco Bertolini, e che in realtà l’ha sempre preoccupato, è la volontà di Zelensky “di voler sconfiggere Putin a tutti i costi ancora adesso”. Il piano per la pace va avanti e secondo Trump, soprattutto dopo la telefonata con Putin, a maggior ragione.
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