Si ritiene che la nave “Africa” sia affondata in una tempesta circa 130 anni fa e i suoi resti siano stati finalmente ritrovati dopo decenni di mistero
E’ la più classica delle situazioni: si cerca una cosa e se ne trovano altre. E’ quello che è accaduto a due documentaristi, Yvonne Drebert e Zach Melnick, mentre giravano un film sui mitili, dei molluschi che da qualche anno stanno infestando i fondali marini e si sono imbattuti in un meraviglioso relitto. Si ritiene possa essere la nave “Africa”, affondata in una tempesta circa 130 anni fa, il 4 ottobre 1895, con tutto il suo carico e l’equipaggio di undici marinai.
Sono piccole, ma estremamente pericolose e sì ormai hanno colonizzato diverse aree del Pianeta. Parliamo delle cozze Quagga, una specie invasiva scoperta nel 1989 che ormai troviamo nei Grandi Laghi dell’America settentrionale come nei laghi alpini in Ticino. Hanno attraversato mezzo mondo presumibilmente a partire dal fiume Dnepr, in Ucraina. Quello che colonizzano, distruggono.
Una bella sorpresa
Nei fondali delle acque di tutto il pianeta si trovano numerosi relitti, alcuni di essi facilmente raggiungibili e visitabili se si ha esperienza nell’attività subacquea. Il fascino di un relitto in fondo al mare è incommensurabile, legato al mistero di navi di cui non conosceremo mai completamente la storia, ma che sono gli ultimi testimoni viventi di racconti sospesi per sempre. La nave ritrovata dovrebbe essere l’Africa, affondata in una tempesta 130 anni fa mentre stava trainando un’altra nave, la Severn, attraverso il Lago Huron, al confine tra USA e Canada, nell’ottobre del 1895. La nave è in perfette condizioni, adagiata sul fondo del lago, al largo della costa occidentale della penisola di Saugeen-Bruce del lago Huron, in Canada, come se fosse caduta direttamente dalla superficie, ma è completamente ricoperta da queste cozze invasive, arrivate nei Grandi Laghi 30 anni fa, e identificarla è stata una sfida. Il relitto infatti è stato individuato utilizzando un ROV sottomarino, ossia un veicolo comandato a distanza, che i registi hanno pilotato fino a una profondità di 85 metri. “Eravamo giù da pochi minuti quando un’enorme struttura è emersa dalle profondità: era un relitto. Non potevamo crederci”, hanno dichiarato dopo il rinvenimento.
Ricoperta di questi strani infestanti
Questi mitili sono in realtà molto “invadenti” e si stanno diffondendo in tutto il bacino causando enormi danni all’ecosistema e agli impianti che garantiscono l’approvvigionamento in acqua potabile. Allo stesso tempo però sono in grado di filtrare l’acqua rendendola anche tre volte più limpida. “Le cozze sono il motivo per cui siamo in grado di vedere il relitto della nave a quasi cento metri di profondità, senza alcuna luce aggiuntiva”, spiega Yvonne Drebert. Non a caso il documentario della coppia sull’impatto dei molluschi nell’ecosistema dei laghi si intitola “All Too Clear” (Tutto troppo chiaro). Il mollusco è originario della zona del Mar Nero, si chiama cozza Quagga, ed è una specie invasiva scoperta nel 1989 che riesce a inchiodarsi alle imbarcazioni per viaggiare da una parte all’altra del mondo. Rappresentano un reale pericolo per le specie autoctone di un habitat, perché le privano del nutrimento e nel tempo potrebbe provocare una riduzione drastica di alcune popolazioni ittiche importanti dei nostri laghi. Inoltre, ironia della sorte, oltre ai danni alle infrastrutture, alle imbarcazioni e all’ecosistema, questi molluschi creano danni anche alla “memoria” , perché un recente studio evidenzia come la cozza Quagga sta lentamente distruggendo i relitti sommersi di navi e aerei dei Grandi Laghi americani, testimonianze di eventi di chiaro interesse storico.