Le compagnie aeree talvolta devono vendere un numero inferiore di biglietti rispetto ai posti disponibili all’interno del mezzo: perché?
Si sente spesso parlare di overbooking, ovvero la condizione in cui vengono si vendono più biglietti rispetto alla capienza effettiva di un volo. Meno invece del caso in cui ne vengono venduti meno rispetto alla disponibilità di posti e soprattutto di quale causa si nasconde dietro questa scelta.
Una perdita certa per la compagnia, soprattutto quando si parla di voli a basso costo e compagnie low cost che puntano tutto sull’economia e quindi sulla quantità piuttosto che sul singolo prezzo, come avviene invece alle compagnie di bandiera. Ma per quale motivo a volte succede?
Le compagnie scelgono volutamente di vendere meno biglietti di quanto potrebbero fare perché si pongono necessità specifiche legate alle prestazioni. Per questo tale pratica non viene attuata sempre ma nei periodi in cui si prevede una determinata affluenza o comunque degli elementi esterni rilevanti, ad esempio quando fa molto caldo.
Quando l’aereo è particolarmente pieno, tra persone e bagagli, subisce un rallentamento, sia in fase di decollo che di volo, perché di fatto lo sforzo è maggiore. Basti pensare alla tempistica di viaggio specificata al momento dell’acquisto di un volo, che solitamente è più abbondante di quella effettiva. Questa pratica si mette dunque in atto perché, anche se le stime e le medie per raggio sono sempre le stesse, ci sono determinate condizioni che possono “incidere” sul risultato. Come il peso dell’aeromobile carico, i venti contrari, il caldo eccessivo. Tutto questo ha una ripercussione diretta e quindi può portare a scenari differenti.
Le compagnie conoscono in anticipo quale sarà il peso e il carico, in base al numero di bagagli registrati e le persone a bordo. Se questo eccede le stime o se ci sono posizionamenti errati con un carico maggiore sulla coda o in un altro punto, possono subentrare problemi nelle tempistiche. Un esempio pratico può essere quello dell’American Airlines. Che, su una rotta specifica, vende un massimo di 60 biglietti pur avendo la possibilità di ospitarne 76 a bordo. In questo modo soddisfa i requisiti di partenza durante il decollo e, al tempo stesso, di volo con l’utilizzo moderato di carburante.
Se la spesa e i costi generati da quelle persone in più sono solo un onere e non servono a coprire e guadagnare, di fatto sono inutili ed è per questo che si preferisce tagliarli in favore di un bilanciamento che permetta all’azienda di rientrare delle spese ma anche di avere un guadagno netto.
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