Si avvicinano le festività e in molte case non mancherà il consueto albero di Natale: ecco quale scegliere e perché
Ogni anno sembra che gli amanti del Natale comincino prima ad addobbare case e terrazzi, anche se di norma la tradizione vuole che si inizi oggi, 8 dicembre, ad entrare a pieno nel clima delle festività. Tuttavia, qualunque siano le abitudini, sono pochi coloro che rinunciano a decorare l’abitazione in questi giorni.
Su tutti, è l’albero di Natale l’addobbo per eccellenza, quello al quale è quasi impossibile rinunciare per dare un tocco di festa all’abitazione o al posto di lavoro. Ma come facciamo a scegliere quello giusto? C’è chi lo cambia ogni anno, anche a seconda dello spazio che ha a disposizione in casa o immediatamente fuori, e chi invece per tradizione utilizza sempre lo stesso. Ecco tutti i consigli utili di Confagricoltura sul tema.
Quando manca ormai poco al Natale è Confagricoltura ad invitare gli amanti degli addobbi a scegliere un abete vero e certificato. Come riporta AGI, i motivi sono molteplici: così facendo, si effettua una scelta sostenibile per l’ambiente, la salute e per il comparto florovivaistico nazionale.
“Gli abeti – afferma Luca De Michelis, presidente della Federazione florovivaistica di Confagricoltura – provengono da coltivazioni specializzate o da cime derivanti da potature o sfoltimenti, indispensabili per la salute dei boschi. Ma non solo: riducono l’impatto ambientale e non sprecano risorse. Molti alberi ‘finti’ sono fabbricati con materie plastiche di dubbia provenienza, possono rilasciare particelle nocive negli ambienti chiusi, compromettendo la salubrità dell’aria nelle nostre case”.
In Europa, per Natale, si vendono più di 50 milioni di abeti e cresce, anche in Italia, l’acquisto di alberi veri: “E’ una dimostrazione – spiega De Michelis – dell’attenzione e della consapevolezza dei consumatori al rispetto dell’ambiente e del territorio: preferiscono inquinare meno, rinunciando alla plastica”. Quasi il 90% degli alberi è prodotto dai vivai e il resto deriva dalla normale attività forestale programmata.
Il presidente della Federazione florovivaistica di Confagricoltura conclude: “Molte aziende vivaistiche e garden center ritirano gli abeti veri anche per reimpiantarli, inoltre l’albero senza radici può essere affidato alle isole ecologiche, che lo trasformeranno in compost o in legname da recupero. Gli alberi finti creano anche problemi di smaltimento poiché non tutte le componenti possono essere riciclate e le materie plastiche possono impiegare anche più di 200 anni per degradarsi nell’ambiente”.
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