Un approfondito studio ha spiegato come intervenire sui disturbi mentali dei più giovani, senza ricorrere ad approcci farmacologici
I disagi psicologici non sono affatto da sottovalutare, soprattutto quando i disturbi iniziano a palesarsi su giovani ragazzi. Diversi studi, nel tempo, hanno affrontato l’ansia e la depressione e numerose sono le tesi che aiutano a limitarle. Ora un recente studio internazionale dell’Università di Harvard, riportato da AGI, ha coinvolto anche studenti italiani e ha evidenziato gli effetti positivi di approcci non farmacologici sui disturbi mentali giovanili.
L’arte e la letteratura aiutano i giovani
L’intervento, noto come “Pre-Texts”, ha mostrato di ridurre in modo significativo i sintomi depressivi e di ansia nei partecipanti, offrendo un’evidenza concreta sull’efficacia di approcci non farmacologici nella gestione dei disturbi mentali giovanili.
Tale scoperta si è resa fondamementale per ulteriori progetti che la “d’Annunzio” si appresta a realizzare. A partire da questa ricerca infatti nasceranno altre iniziative finalizzate a promuovere interventi culturali di cambiamento comportamentale a beneficio non solo della comunità accademica ma anche della cittadinanza.
Letteratura e arte contro la depressione – Cityrumors.it (PixaBay)
“Questo importante percorso di ricerca e di intervento sul territorio – sottolinea Sacco – si inquadra nell’imminente costituzione del nuovo centro di Ateneo BACH (Biobehavioral Arts and Culture for Health, sustainability and social cohesion), un polo di studio e di ricerca dedicato specificamente agli effetti bio-psico-comportamentali della cultura per la promozione della salute fisica e mentale, della coesione sociale e dei comportamenti ambientalmente sostenibili”.
“La ‘d’Annunzio’ è già molto attiva per far sì che questa sinergia innovativa coinvolga altre istituzioni a livello regionale, nazionale e internazionale – conclude Sacco – con l’intento di creare percorsi e programmi scientificamente validati che possano promuovere obiettivi di qualità sociale attraverso l’arte e la cultura”. Che ci sia quindi una nuova strada, alla portata di tutti, per limitare attacchi d’ansia e depressione è sicuramente una conclusione rassicurante, da estendere chiaramente a quanti più possibili centri di ritrovo per ragazzi.