Austerity: 50 anni fa la prima domenica al buio e a piedi in Italia

E’ passato mezzo secolo, ma nessuno tra quelli che hanno vissuto quel periodo può dimenticare la crisi del petrolio che fece restare al buio e senza veicoli a motore l’intero paese

2 dicembre 1973, non circolava un’auto, erano fermi gli autobus e le moto. Tutto ciò che andava a motore doveva restare spento e anche per le vie del centro delle città si sentivano soltanto le voci dei bambini che potevano giocare in mezzo alla strada senza essere richiamati e magari anche rimproverati da genitori apprensivi. C’era l’Austerity e a nessuno era venuto ancora in mente di chiamarle “domeniche ecologiche”.  

50 anni fa la domenica di austerity – cityrumors.it –

 

Il regime di austerity fu introdotto per la crisi petrolifera che aveva investito l’intero mondo e per questo vennero imposte alcune regole. Venne imposto il divieto di circolazione nei giorni festivi dei mezzi privati, pena pesanti sanzioni amministrative fino a un milione di lire. Furono bandite le insegne luminose animate e di grandi dimensioni. Il telegiornale della sera del Programma Nazionale della Rai fu definitivamente anticipato alle ore 20:00, orario che conserva tuttora. I cinema chiusero alle 22:00, mentre le trasmissioni televisive della Rai terminavano alle 22:45.

“Domeniche ecologiche”

Dodici milioni di automobili ferme in tutta l’Italia nella prima domenica di “austerity” quel 2 dicembre 1973,  a causa della crisi petrolifera, seguita allo scoppio della guerra del Kippur fra i paesi arabi e Israele. E ironia della sorte, a 50 anni di distanza, proprio in questi giorni in Medio Oriente c’è di nuovo la guerra. A causa di questa situazione, in quel periodo il prezzo del petrolio quadruplicò e i governi occidentali furono costretti a varare un regime di restringimento del consumo per cercare di contenere i costi. E, oltre ad altre decisioni tendenti sempre a un sostanziale risparmio energetico, quella più eclatante fu la domenica di austerity, dove qualsiasi mezzo di locomozione privato a motore, e la maggior parte anche pubblico, doveva restare spento, pena una multa salatissima.

A piedi o in bicicletta – Cityrunmors.it –

 

Tutti a piedi

La prospettiva di un ritorno a chissà quale civiltà preindustriale fu verosimilmente eccessiva, ma la popolazione ne fu colpita. E in quell’autunno-inverno del 1973 gli italiani, capendo il momento delicatissimo per il Paese, vissero l’austerità, anzi l’austerity, con il massimo del rispetto. Quella prima domenica però venne vissuta in maniera molto leggera dalla gente, con curiosità, quasi con allegria. In tanti sfruttarono quella strana occasione per camminare senza problemi di traffico e di rumore per vie e strade che altrimenti sarebbero intasate di automobili. A piedi, in biciletta, in monopattino (quelli elettrici erano molto di là da venire…), a cavallo, con carretti trainati da asinelli, qualsiasi mezzo di fortuna andava bene per scoprire la propria città, il proprio paese in maniera diversa con la famiglia o con gli amici. Tutti a piedi o in bicicletta la domenica, ennesima testimonianza del fatto che, per andare avanti è talvolta necessario fare un passo indietro oppure che, a distanza di mezzo secolo, oggi sembra ieri: c’è la guerra in Medio Oriente, c’è la crisi energetica, le bollette sono salatissime e le domeniche ecologiche, perchè oggi si chiamano così, vietano di circolare nelle cosiddette “Fasce verdi” delle grandi città. Nella primavera del 1974 vennero introdotte le targhe alterne, chissà cosa arriverà oggi da noi?

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