Befana, tutto quello che non sai sulla simpatica vecchietta dell’Epifania (che tutte le feste si porta via…)
Quanti di voi, questa mattina, sotto l’albero di Natale (a meno che non lo abbiate già smontato) hanno trovato la mitica e tanto attesa calza della Befana? Sicuramente la maggior parte dei bambini. Poco importa se all’interno ci sia poco o meno carbone (per chi non è stato particolarmente buono), basta che ci sia cioccolata, caramelle, gomme e molto altro. Tutto a volontà. Ovviamente il consiglio è quello di andarci molto piano. Anche se questo giorno, il 6 gennaio, diventa malinconico per tutti visto che si ritorna alla vita di “sempre”.
D’altronde, come dice il detto, l‘Epifania tutte le feste si porta via. Non può che essere altrimenti. Voi, esattamente, conoscete la vera storia della vecchietta più simpatica di questo periodo invernale? Lo sanno tutti che è vecchia e, soprattutto, viene nel cuore della notte con tanto di scopa volante e scarpe rotte. La vera storia della befana è antica. Bisogna ritornare indietro di tantissimi anni, addirittura al periodo dei riti pagani di epoca pre-romana.
Per chi non lo sapesse proprio i Romani celebravano la Dodicesima Notte dopo il solstizio d’Inverno come il momento in cui si rappresentava la morte e la rinascita della natura. In queste dodici notti si credeva che i campi coltivati fossero sorvolati da figure femminili che potessero organizzare la fertilità. Da qui la favola della Befana “volante”. Una evoluzione del personaggio celtico di Perchta e conosciuta in tutta Europa.
Come annunciato in precedenza si presenta vecchia, con la gobba, naso adunco, capelli bianchi spettinati, vestiti non all’ultima moda e scarpe rotte. Il suo nome deriva da Epifania che in greco vuol dire “manifestazione” e che arriva tra il 5 ed il 6 gennaio. La sua figura è legata a quella dei Re Magi. Gli stessi che, sulla loro strada verso Betlemme, si persero. Chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro la via.
Di conseguenza Gaspare, Melchiorre e Baldassarre la invitarono allora a unirsi a loro per andare a portare doni a Gesù Bambino. Solo che l’anziana donna rifiutò, ma successivamente si pentì. Riempì un sacco pieno di dolci e andò alla ricerca dei Magi verso Betlemme, senza però rintracciarli. Fino a quando non bussò, porta per porta, a portare doni a ogni bambino che incontrava con la speranza che uno di loro fosse Gesù Bambino. Doni che vengono messi attualmente in una calza, ma all’epoca li metteva in un grande sacco di iuta.
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