Caffè al mattino, ecco a che ora è consigliato prenderlo
Gli amanti del caffè sono tanti e molti lo berrebbero a tutte le ore ma è fortemente sconsigliato: ecco perché
Il caffè è un richiamo a cui pochi sanno resistere. Oltre al gusto della bevanda, dietro a questo ‘rituale’ ci possono essere tante altre emozioni: c’è chi lo associa ad una pausa dalla giornata caotica, chi lo accosta invece a qualche minuto per scambiare due chiacchiere in buona compagnia, chi lo utilizza come una ‘scusa’ per creare un incontro e anche chi non riesce proprio a farne a meno e non inizia la giornata prima di aver bevuto il caffè.
A proposito di questo però si commento comunemente degli errori. Se si tiene conto delle oscillazioni ormonali, l’ideale è spostare l’appuntamento con il caffè almeno un’ora-due dopo il risveglio. Abitudine che pochi hanno visto che solitamente si abbina il risveglio al caffè e quindi la prima cosa che si fa appena si aprono gli occhi è quella di dirigersi in cucina.
Caffè decaffeinato nelle prime ore del mattino
L’abitudine di prendere il caffè subito di prima mattina non è in assoluto sbagliata ma, come spiega il Corriere della Sera, il massimo della carica lo abbiamo già fisiologicamente appena alzati; rinviare quindi l’assunzione di caffeina, uno stimolante, da una parte evita una sovraeccitazione dell’organismo e dall’altra offre il vantaggio di accentuare la concentrazione e la reattività a metà mattina (o più tardi).
Meglio sarebbe assumere un decaffeinato di prima mattina e posticipare l’espresso. Stesso discorso per il tè. La caffeina (chiamata anche teina) è contenuta sia nel verde sia nel nero. In una tazza da 220 millilitri ce ne sono circa 50 milligrammi, mentre in un caffè la quota è intorno a 80.
Inoltre il caffè è sconsigliato a fine giornata, per un discorso legato al sonno. Premesso che ogni persona reagisce in maniera diversa alla caffeina e quindi non esistono gli stessi standard di ‘sopportazione’, sarebbe meglio evitare l’espresso a partire dal tardo pomeriggio perché l’emivita della caffeina, ossia il tempo che l’organismo impiega a eliminarne il 50 per cento, è in media di quattro ore. Dopo 15-20 minuti circa dall’assunzione, la sostanza stimolante arriva al cervello e va a legarsi ai recettori di un neurotrasmettitore che interviene nel ciclo del sonno, l’adenosina. Prende così il suo posto e inibisce la voglia di dormire.