Collezionare calamite che documentino viaggi ed esperienze particolari, per poi applicarle sul frigo: un’abitudine da cambiare.
La libertà di pensiero generalizzata ed esasperata ha inevitabilmente implicato la diffusione di informazioni non verificate, con la conseguente demonizzazione di alcuni temi. Un tempo infatti, per quanto coloro che vantassero voce in capitolo fossero pochi, era possibile accedere a fondi attendibili e quindi sviluppare un senso di credibilità. Al giorno d’oggi, con l’avvento dei social, gli strumenti di documentazione – giornali, riviste, account di sedicenti divulgatori e simili – sono divenuti un problema per la serenità pubblica.
Eseguendo una rapida ricerca, proponendo ad esempio il tema dell’alimentazione, è facile individuare presunti nutrizionisti che demonizzano uno o più alimenti, per poi incontrare un secondo che invece sostiene l’opinione opposta. Questo crea frustrazione ed allarmismo, sentimenti che possono essere contrastati solo ed esclusivamente dai membri della comunità medico-scientifica. A questo proposito, nel 2010 l’ennesima notizia preoccupante si diffuse sui social, per poi riproporsi nelle ultime ore. Riguarda un presunto studio sui topi, eseguito presso l’Università di Princeton, secondo cui applicare le calamite sul frigorifero aumenti il rischio di insorgenza di patologie tumorali dell’87%.
Calamite e tumore, la correlazione
La presunta ricerca eseguita a Princeton avrebbe provato gli effetti negativi delle “radiazioni elettromagnetiche” delle calamite, le quali intaccherebbero la struttura degli alimenti contenuti nel frigorifero. Nel 2010 l’Università presa in causa intervenne prontamente, smentendo le indiscrezioni diffuse in rete. Chiunque possieda un’infarinatura generale in materia, tra l’altro, può individuare facilmente una serie di incongruenze nell’esposto.
“C’è un dibattito in corso sui possibili effetti sulla salute delle radiazioni elettromagnetiche” – si legge sul sito di fact-checking, Hoax Slayer, e questo si riferisce ai cellulari ed alle linee elettriche – “Tuttavia, i magneti statici sono stati usati per una grande varietà di scopi da molti anni e non ci sono prove scientifiche che li colleghino al cancro“. Le calamite non esercitano alcuna influenza sugli alimenti contenuti all’interno del frigorifero. L’unico rischio ad esse associato si riferisce al possibile malfunzionamento di dispositivi cardiaci, come ad esempio il pacemaker.
Online si stanno sviluppando moltissimi spazi di fact-checking, il cui scopo risiede proprio nella verifica delle notizie diffuse in rete, un’operazione che andrebbe eseguita prima della condivisione degli articoli. Tuttavia, è un cane che si morde la coda, poiché anche in tal caso esiste il rischio di incontrare un sito simile che non vanti competenze in materia. Di fronte al crescente materiale disponibile per gli utenti, è opportuno quindi consultare strumenti di informazione accreditati.