La Commissione europea ha proposto nuove norme per migliorare il benessere di cani e gatti nell’Ue e le condizioni per gli animali durante il trasporto
Ogni anno all’interno dell’Unione Europea vengono trasportati 1,6 miliardi di animali. Le nuove norme che vanno ad aggiornare una legislazione vecchia di 20 anni, che non si applicano solo agli animali da compagnia, mirano a limitare i tempi di trasporto, a consentire pause al di fuori del veicolo durante i lunghi viaggi, ad aumentare lo spazio minimo e a vietare il trasporto a temperature estreme.
Ma la Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV non gradiscono la proposta di revisione del regolamento sul trasporto di animali vivi presentata dalla Commissione europea, perché troppo poco “ambiziosa”.
Nuove regole di trasporto
Infatti, nel report “A data dump of suffering: the EU’s long-distance trade in farm animals exposed” (La sofferenza nei dati: smascherato il trasporto a lunga distanza di animali vivi nell’UE), pubblicato da CIWF International e Eurogroup for Animals vengono messe a nudo le reali sofferenze patite dagli animali trasportati vivi nell’Unione Europea e denunciate le terribili condizioni a cui sono sottoposti circa 44 milioni di bovini, pecore e suini durante questi lunghi e stressanti viaggi, sottolineando come i dati UE siano spesso incompleti e fuorvianti nel riportarne la reale entità. Le nuove norme infatti puntano a “limitare i tempi di trasporto e a consentire pause al di fuori del veicolo durante i lunghi viaggi, ad aumentare lo spazio minimo e a vietare il trasporto a temperature estreme. Migliorare il benessere degli animali non offre vantaggi solo agli animali stessi, ma anche ai consumatori e agli agricoltori, in quanto contribuisce a sistemi alimentari sostenibili e ad affrontare i rischi per la salute pubblica”.
Quindi le associazioni ritengono che” le modifiche proposte rappresentano un passo indietro in alcuni ambiti e non basteranno a mettere fine alle sofferenze patite dai milioni e milioni di animali che ogni anno vengono trasportati per lunghi viaggi all’interno della Ue e verso Paesi terzi”.
Standard europei uniformi
L’Europa ha anche annunciato che, per la prima volta, verranno stabiliti standard uniformi per la gestione di cani e gatti allevati. A settembre l’EFSA aveva diffuso un parere scientifico che prescriveva indicazioni specifiche, con la nuova norma la tracciabilità di cani e gatti sarà rafforzata attraverso l’identificazione e la registrazione obbligatoria nei database nazionali. L’obiettivo è di combattere il commercio illegale e controllare meglio le condizioni di benessere degli animali negli stabilimenti. Quello che le associazioni chiedono è il divieto di esportazione di animali vivi verso Paesi terzi, regole molto più severe, come ad esempio il limite dei tempi di trasporto, garanzia che i viaggi siano adeguatamente regolati per tenere conto delle condizioni meteorologiche e la fine del trasporto di animali vulnerabili.
La revisione della normativa che ora la Commissione Europea sta conducendo, su cui dovrà presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 sarà ambiziosa solo se, sull’aggiornamento del Regolamento (CE) 1/2005, sceglierà di porre fine a un commercio crudele e anacronistico ponendo fine all’esportazione di animali vivi, ascoltando anche la voce dei tanti cittadini e delle tante cittadine che da tempo chiedono maggiori tutele per gli animali allevati, anche prevedendo condizioni di trasporto adeguate e una garanzia di maggiore protezione degli animali allevati in ogni fase della loro vita.