Chiara Ferragni, perché l’imprenditrice digitale paga meno tasse? Svelato il suo “trucco”
A quanto pare non ci sono dubbi: Chiara Ferragni pagherebbe meno tasse. Almeno secondo quanto riportato dall’imprenditore Gianluca Massini Rosati. Quest’ultimo, nel suo libro “Fiscalmente inattaccabile. La strategia definitiva per ridurre drasticamente le imposte e vivere serenamente il rapporto con il fisco”, ha rivelato ulteriori dettagli. Il testo sarà disponibile a partire dal prossimo 5 marzo. Sono state analizzate le strutture societarie della nota influencer.
In una intervista che ha rilasciato a “Milano Finanza” ha spiegato come la Ferragni sia riuscita a pagare meno tasse a suo carico. Il tutto rispettando sempre la legge. In primis bisogna partire dalle analisi della società. La prima è la “Fenice Srl“, situata in via Turati. Nella stessa ci lavorano 23 dipendenti, nel 2022 ha fatturato più di 14 milioni di euro (per la precisione 14,2). Di questa società la milanese è l’amministratrice delegata.
Non è finita qui visto che è a capo anche della Tbs Crew Srl (sempre nel 2022 ha ricavato 14,6 milioni di euro). Un nome già conosciuto visto che si tratta proprio dell’azienda che è stata multata da parte dell’Antitrust. Gli stessi che seguono anche altre sue attività. Tra queste quelle relative alla consulenza in digital marketing in merito ai progetti di comunicazione per altri tipi di brand.
Senza dimenticare un’altra società come la “Sisterhood“. Un fatturato di ben 4,5 milioni di euro e 2,4 di utile. Anche la “Fenice srl” e la “Tbs Crew” ne fanno parte. Anche la “Ferragni Enterprises” rientra in questo gruppo. Proprio l’azienda che gestisce le proprietà immobiliari ed è proprietaria della nuova abitazione dei “Ferragnez” (27 vani) costata più di 10 milioni di euro a Citylife,
Anche in questa occasione il fatturato della “Tbs Crew” parla chiaro: 14,5 milioni di ricavi (+100% sul 2021) e 5,1 di utile (+200%). La Fenice Srl è controllata al 32,5% da Ferragni, con il socio Paolo Barletta al 40%, Morgese al 27% ha segnato 15,6 milioni di fatturato con 3,4 di utile. La Fenice Srl, ha ricevuto una valutazione da 75 milioni di euro.
Come ha fatto, quindi, a pagare meno tasse? Grazie alla normativa “Madre-Figlia” in cui ha ridotto l’imponibile su cui calcolare le imposte delle distribuzioni degli utili. In questo caso solamente il 5% degli utili distribuiti a una società madre dalla società figlia costituisca base imponibile per il calcolo dell’Ires. Si va a determinare una riduzione di oltre il 95% delle imposte. Le stesse che passano dal 26% all’1,2%.
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