Codice della Strada, arriva la stangata ulteriore sui viaggi in macchina senza cintura: il guidatore rischia due volte. La sentenza.
Il Codice della strada è ancora oggetto di polemiche e riflessioni. A non piacere sono le nuove regole dettate dall’aggiornamento dello stesso voluto dall’attuale Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha inasprito le pene per chi guida dopo aver assunto alcolici o stupefacenti. In seguito a una prima analisi non sembrerebbe esserci nulla di strano, al volante si deve rimanere lucidi.
Quello che, tuttavia, ha fatto saltare sulle sedie – anzi: sui sedili – i consumatori sono i parametri entro cui si rischia il ritiro della patente fino a 3 anni. Le leggi, così disposte, sono troppo stringenti: si parla di consumatori – secondo l’opinione pubblica – e non di automobilisti perchè da oggi chi guida non potrà concedersi neanche un bicchiere di vino.
Codice della strada, stretta sulla sicurezza al volante
Infatti il tasso per poter guidare senza incorrere rischi è davvero molto basso. Vicino allo zero. Questo, oltre ad aver fatto infuriare chi deve assumere sostanze stupefacenti (in maniera legale e controllata) a scopo medico, ha destato non poche perplessità nei gestori di enoteche ed esercenti del settore enogastronomico.
Tutte attività che rischiano un forte ridimensionamento dei consumi, con relativo aumento dei prezzi e dimezzamento della clientela. Se si beve meno e ci sono meno clienti, ogni bottiglia o bicchiere diventa una rarità. Oltre a questo, però, ci sono altri aspetti che stanno facendo elevare il dibattito pubblico su piani ben diversi.
Viaggiare senza cintura aumenta i rischi di condanna
Il precedente, stavolta, riguarda la Corte di Cassazione: la quale ha stabilito che, se il passeggero è in automobile senza cintura di sicurezza e muore, la responsabilità è del guidatore. Certezza giuridica che apre una nuova situazione legale con conseguenze diverse rispetto al passato. Il caso in esame riguarda una vicenda accaduta nel 2015. Letizia D. nella fattispecie è stata accusata di omicidio colposo perchè la sua Fiat Punto – come si legge su Il Messaggero – è finita fuori strada a causa di un cane randagio.
Un amico della donna è morto in seguito a questa circostanza. Secondo i giudici la donna (29enne di Alatri) non ha preteso che i passeggeri indossassero la cintura prima di mettersi in viaggio. La vicenda accaduta nei pressi della Statale 115 di Fiuggi presenta un ribaltamento della sentenza iniziale: il Tribunale di Frosinone l’aveva assolta perchè il fatto non costituisce reato.
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La Cassazione, invece, cambia tutto proprio per l’assenza di cinture di sicurezza che è costata la vita al coetaneo. A questo punto si dovrà celebrare un nuovo giudizio davanti alla Corte d’Appello di Roma. Una vicenda intricata che arriva a un punto di svolta in grado di cambiare la concezione di sicurezza stradale non solo nei confronti della donna, ma anche rispetto alle nuove accortezze che ciascun automobilista potrebbe trovarsi a dover osservare. Il Codice della strada resta oggetto d’indagine e riflessione.