Cosa succede al corpo dalle prime 24 ore fino a dopo un anno quando si mette di fumare? Cosa dice il Ministero della Salute.
Fumare sigarette è un vizio che accomuna migliaia e migliaia di persone e che nuoce gravemente alla salute prima di tutte le sostanze cancerogene in esse contenute. Iniziare non è difficile, poiché le sigarette creano una vera e propria dipendenza. Smettere è tutto un altro discorso, poiché l’astinenza si fa sentire e controllarla non è una passeggiata.
Soprattutto quando si è abituati a fumare parecchio e si decide di smettere, il corpo subisce dei grandi cambiamenti. Conoscerli con un anticipo permette di essere pronti e di sapere già cosa bisognerà affrontare, in modo da imparare a gestire il difficile momento di transizione.
Il primo giorno da trascorrere senza il fumo delle sigarette sarà quello più complesso e quello in cui i sintomi dell’astinenza si presenteranno più prepotentemente, tentando di farci cedere e di farci ritornare alle vecchie abitudini. All’inizio ci si sentirà molto irritabili, stanchi, l’appetito aumenterà a dismisura e sarà anche difficile riuscire a mantenere la concentrazione. Oltre che, ovviamente, ad avere il forte desiderio di riprendere a fumare subito. Per resistere in questi casi si possono bere dei bicchieri di acqua per riempire lo stomaco, impegnarsi in qualche attività che possa distrarre la mente o masticare un chewing-gum.
Sempre nelle prime 24 ore la frequenza cardiaca e la pressione del sangue inizieranno a ridursi e al tempo stesso la quantità di monossido di carbonio presente nel sangue tornerà ai livelli normali che si hanno quando non si fuma. Quando saranno passate almeno due settimane tutte le funzioni polmonari miglioreranno e si riuscirà a respirare molto meglio e più a fondo, mentre dopo un mese o più si smetterà di avere il respiro corto e la tosse tipica causata dal fumo diminuirà notevolmente.
Quando sarà passato circa un anno il rischio di infarto si ridurrà della metà rispetto al periodo in cui si fumava. E dopo circa 5-15 anni il rischio di ictus sarà pari a quello di una persona non fumatrice. Quando saranno poi trascorsi 10 anni si dimezzerà anche il rischio di sviluppare un tumore ai polmoni, alla bocca alla gola e a tutti i tratti relativi all’apparato respiratorio, oltre che alla vescica e al pancreas. Quando infine saranno trascorsi 15 anni il rischio di infarto sarà ormai uguale a quello di un non fumatore.
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