Cucina, il noto chef Gianfranco Vissani non ci sta e punta il dito contro i futuri cuochi e soprattutto contro i loro insegnanti
Un’altra polemica che porta la firma di uno dei cuochi più importanti e conosciuti nel nostro Paese come Gianfranco Vissani. Parole dure che arrivano direttamente da Terni dopo che è andata in scena la sfida “sportivo-culinaria” dal nome “Giovani in gioco-game chef“. La stessa che è stata ideata dalla Provincia di Terni e che si è conclusa solamente nella serata di ieri. A mettersi in mostra moltissimi giovani, futuri ed aspiranti chef.
Una cena che ha visto, appunto, come protagonisti studenti degli istituti alberghieri Casagrande-Cesi di Terni e Coscioni di Orvieto. Tutti hanno dato il massimo per provare a convincere la giuria che era presieduta appunto da Vissani. In che modo? Realizzando e presentando i propri piatti. Anche se, allo stesso tempo, al termine della sfida Vissani ha voluto esprimere il proprio pensiero in merito ai giovani cuochi e, soprattutto, ai loro insegnanti sul loro modo di fare.
Nel corso dell’intervista ha affermato che il mondo della ristorazione è il futuro del nostro Paese. Anche se i numeri bassi del turismo tendono, la maggior parte della volte, a far chiudere moltissimi ristoranti. Sui ragazzi che, nella serata di ieri, si sono messi alla prova ha affermato: “Diciamo che sono bravi ragazzi. Ci vuole tempo perché la cucina è un’arte, dobbiamo capire quello che vogliamo. Sensibilizzare ed emozionare il prossimo, non è facile. Loro fanno dei piatti perché vivono in un mondo irreale del nostro. C’è il rischio che se non sai emozionare il tuo piatto può essere anche una ciofeca“.
Successivamente punta il dito contro alcuni di loro che sperano di fare bene in cucina con il solo obiettivo di finire, un giorno, in televisione: “Non pensano alla cucina vera. Bisogna essere bravi in quelli che fanno. Dobbiamo aiutarli. Non tutti devono pensare che possano diventare delle star. Ma star di che? De sto ca**o, scusi il termine. Dobbiamo stare con i piedi per terra e, soprattutto, saper lavorare. Bisogna sentire l’eleganza e la raffinatezza nel fare le cose. Anche un semplice spaghetto con il basilico, deve essere vero quando lo fai“.
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