Il dropshipping è sempre più popolare sul web, ma non sempre è una truffa: come funziona e come proteggersi
Internet è stata una vera e propria rivoluzione, un paio di decenni fa, per il mondo in cui viviamo oggi e le abitudini completamente stravolte, così come le soluzioni da adottare nella propria quotidianità.
E quindi, si utilizzano sempre di più vari e-commerce, piattaforme, app o link per acquistare beni materiali. Tra le varie modalità per acquistare prodotti a cui si può accedere attraverso l’utilizzo di un PC, o semplicemente di uno smartphone, c’è il dropshipping. Per chi non sapesse di cosa si tratta, è la pratica che permette a persone terze, a metà tra chi produce i prodotti e il compratore reale, di vendere merce che realmente non ha e, in molti casi, non vedrà mai.
Non è assolutamente illegale, basta che rispetti il Codice del Consumo, la legge che tutela il consumatore, anche e soprattutto nell’acquisto. Prevede che chi compra deve avere la garanzia legale (se il prodotto è nuovo), prevede il diritto di recesso e non può assolutamente mentire sulle caratteristiche del prodotto. Il dropshipper si muove entro questi limiti, ma quali sono i confini della truffa e come si può riconoscere?
Dropshipping, come capire se si tratta di una truffa
Ormai siamo costantemente tempestati da offerte e annunci sul web, ed è probabile che buona parte siano stati piazzati lì da un’azienda o un singolo, che svolge appunto l’attività di vendita.
Una grossa fetta della buona riuscita delle operazioni commerciali si basa sull’advertising, cioè la pubblicità indirizzata all’utente a pagamento, attraverso inserzioni. Un primo punto target fondamentale per un dropshipper, e di conseguenza, per un compratore è la descrizione di ciò che si vende nell’operazione pubblicitaria. Non può essere mendace sulle caratteristiche del prodotto – sul tessuto di un vestito, ad esempio, o sul colore. È evidente che chi deve piazzarlo, però, privilegi i meriti alle pecche, e così farà.
Per valutare se un venditore è serio, basterà comprare prima un prodotto a basso costo e chiedere la garanzia, così si valuterà se è conforme alla legge, in modo da tutelarsi per acquisti futuri. È chiaro che il dropshipping ha anche dei limiti di partenza che non possono essere ignorati. I tempi di spedizione cambiano di oggetto in oggetto – in molti casi non è stato neanche realizzato al momento dell’acquisto. In alcuni casi, arriva in pochi giorni, in altri dopo mesi, e chi conclude la vendita non ha la minima idea di dove sia il prodotto. Infine, per le stesse ragioni, non può essere monitorata neppure la qualità della merce, per cui prima di effettuare un acquisto è meglio pensarci bene in base alla sua importanza.