Dopo quanto vissuto nel corso della pandemia-Covid, un gruppo di ricercatori ha studiato come ridurre la trasmissione di virus in nave
La pandemia da Covid, che ha scosso il mondo intero, ha cambiato le abitudine e aperto gli occhi su diverse situazioni alle quali prima si prestava poca attenzione. Quando il virus ha cominciato a diffondersi, i suoi effetti sono stati particolarmente evidenti sulle navi da crociera visto che il contagio è stato immediato.
Sulla base di questo, l’attenzione si è concentrata sulla necessità di migliorare la ventilazione sulle navi da crociera, poiché la distribuzione di aria fresca nelle cabine e negli spazi chiusi è fondamentale per mitigare la diffusione virale.
In Physics of Fluids, pubblicato da AIP Publishing, un gruppo di ricercatori provenienti da Cipro ha esaminato come la ventilazione possa influire sulla trasmissione di virus aerodispersi in una cabina tipica di una nave da crociera, in base alle linee guida sviluppate prima e dopo la pandemia.
L’importanza della ventilazione sulle navi da crociera
“Le norme e i regolamenti più recenti sulla sicurezza delle stanze riguardanti la trasmissione aerea di virus si concentrano su elevate velocità di ricambio dell’aria – ha dichiarato l’autore Dimitris Drikakis – Ma questo può essere inefficiente in termini di consumo energetico, può compromettere il comfort dei passeggeri generando forti correnti d’aria e, soprattutto, può diffondere goccioline di saliva fino a cinque volte di più quando i passeggeri tossiscono”.
Drikakis e il suo team, riporta AGI, hanno condotto simulazioni per le goccioline di virus provenienti da una tosse in una cabina tipica della nave da crociera che ospita due o più persone, con diverse tariffe di ventilazione e diverse posizioni della persona che emette la tosse. I test di dinamica dei fluidi computazionali sono variati da 1,5 a 15 cambi d’aria all’ora (ACH) per catturare tutti gli scenari possibili, dalla ventilazione minima a tariffe superiori alle raccomandazioni più recenti. Lo studio ha rivelato che una maggiore velocità di ventilazione non è la migliore strategia per evitare la diffusione delle malattie trasmesse per via aerea.
Dopo aver analizzato i risultati, il team ha stabilito l’ideale utilizzo dei sistemi di ventilazione a velocità medie di circa 3 ACH quando una cabina è occupata, aumentando a 15 ACH per almeno 12 minuti dopo che è stata evacuata. In questo modo, l’aria sarebbe completamente rinfrescata per i prossimi occupanti. “Vi è la necessità di ridurre al minimo la diffusione delle goccioline, mantenendo buoni livelli di ventilazione, comfort ed efficienza energetica – ha aggiunto Drikakis – Mantenere la ventilazione ai valori proposti riduce il consumo energetico e migliora il comfort dei passeggeri, a differenza dell’uso di velocità di ventilazione più elevate”.