L’idea di avere una grave malattia polmonare non può che spaventare, fortunatamente è possibile prevenirla con un’azione a cui pochi pensano.
La ricerca scientifica non si ferma e ha permesso di aumentare le possibilità di guarigione per diverse patologie, alcune delle quali fino a qualche tempo fa erano quasi mortali. Per far sì che questo possa accadere è però determinante non lasciarsi abbattere dalla paura e sottoporsi a controlli periodici, questo permette di individuarle quando sono ancora in fase iniziale e predisporre così una terapia mirata. Nonostante questo, a fare maggiormente paura è l’idea di avere contratto una grave malattia polmonare, non sempre legata a uno stile di vita non corretto.
Questa, infatti, a volte può essere certamente scatenata da un’abitudine diffusa come il fumo, anche passivo, ma non è detto sia sempre così. Ci sono infatti dei casi in cui a fare da fattori scatenanti possono essere l’aria contaminata, i vapori chimici o polveri dell’ambiente o del lavoro sono irritanti. È bene quindi prestare la massima attenzione se si rientra tra i possibili soggetti a rischio.
Temi una grave malattia polmonare? Prevenire è possibile
Il termine malattia polmonare si associa alle condizioni che impediscono al polmone di funzionare correttamente. Riconoscere il problema, così da segnalare la situazione al medico e fare accertamenti è importanti, ben sapendo come sia importante agire quando la patologia è ancora alla fase iniziale. Tra i sintomi tipici ci sono affaticamento o stanchezza, difficoltà respiratoria o dispnea, sibili o fischi, tosse costante (on o senza catarro), difficoltà nell’inspirazione dell’aria.
Ma è davvero fare qualcosa in ottica preveniva per evitare che il problema possa emergere? La risposta più ovvia a questa domanda sarebbe un invito che abbiamo certamente ascoltato più volte, ovvero smettere di fumare, ma a volte può non essere sufficiente. In realtà, anche se molti potrebbero non saperlo un effetto positivo potrebbe essere raggiunto attraverso un’attenzione maggiore a quello che si mangia. Sulla base di quanto espresso in uno studio sostenuto dal National Institutes of Health americano e pubblicato sul Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, sarebbe fondamentale garantire all’organismo un buon apporto di omega 3, presenti in diversi pesci, tra cui salmone, aringa e sardine. Gli omega 3 sono poi presenti anche in altri alimenti quali frutta secca, fegato di merluzzo, bottarga, olio di salmone e olio di fegato di merluzzo.
Il loro ruolo era già noto nella prevenzione delle malattie cardiache e per il cancro, poco si sapeva in merito all‘influenza positiva che avrebbero nell’evitare di incorrere in una malattia polmonare.
Non dovrebbe inoltre mai mancare nella dieta anche la vitamina C, che ritroviamo invece in kiwi, agrumi, pomodori e peperoni. Se possibile, questi andrebbero consumati crudi, o comunque poco cotti, la vitamina C è infatti facilmente deteriorabile. È inoltre importante assicurare al nostro corpo una buona quantità di zinco, che rende più difficile avere incorrere in una polmonite. Questa sostanza la troviamo in ostriche e crostacei, legumi, pesce azzurro, carne, avena, frutta a guscio (mandorle, noci, arachidi o pistacchi), carne.