Tra sei anni la realtà di oggi potrebbe essere cambiata totalmente, così anche quella lavorativa: ecco dove ci sarà maggiore bisogno
Il tempo scorre veloce, inesorabile, al passo con l’evoluzione dell’uomo che negli ultimi decenni ha rapidamente accelerato il passo, trasformando una camminato verso il futuro prima in una marcia e poi in una vera e propri corsa, presto destinata a diventare uno scatto, rendendoci dei centometristi forse neanche pronti a uno sforzo del genere.
E così i prossimi anni, che sembrano così vicini, possono essere di gran lunga diversi rispetto a come ce li possiamo immaginare. La staticità non è più roba che riguarda la vita dell’essere umano della Terra, tutto muta a una velocità incredibile e noi abbiamo bisogno di adattarci, abituarci e non solo.
La grandezza dell’uomo forse la vediamo proprio in questo, nella capacità di saper trarre un vantaggio da tutto ciò: trasformando il nuovo in un’occasione, in una possibilità per creare qualcosa di diverso, per trasformarlo in qualcosa di utile per l’intera società in cui vive.
Gli anni che verranno, anche quelli più prossimi, saranno quindi portatori di novità, produttori di nuove opportunità che andranno colte. Causeranno uno stravolgimento degli equilibri e ciò che prima era futile diventerà essenziale e viceversa, perché con questi cambieranno le abitudini e, quindi, anche le necessità di ognuno di noi.
I lavori più importanti nel 2030: al centro la tecnologia
Per queste ragioni il 2030, anno indicato come punto di riferimento per dare l’idea di un futuro prossimo, potrebbe rappresentare una grande novità per la vita nel mondo. Eppure, mancano solo sei anni, com’è possibile? Non è così assurdo come sembra. Ad aiutarci in questo senso è un’analisi approfondita sul tema.
Secondo quanto rivela l’ultimo Rapporto sul Futuro del Lavoro 2025 – pubblicato dal World Economic Forum sulla base di dati provenienti da oltre 1.000 aziende: da qui al 2030 verranno creati nel mondo 170 milioni di posti di lavoro, di cui 92 milioni di ruoli verranno sostituiti, con un aumento di 78 milioni di nuove figure lavorative.
Uno stravolgimento del presente che stando a quanto emerge avrebbe come ragione: “i progressi tecnologici, i cambiamenti demografici, le tensioni geoeconomiche e le pressioni economiche”. Inevitabilmente, queste novità porteranno dei cambiamenti nel mondo del lavoro con alcune figure professionali che nasceranno e altre che emergeranno scalzando le precedenti e più importanti.
Si prevede che visti i progressi nel campo dell’Intelligenza Artificiale, nella robotica e nei sistemi energetici, nelle energie rinnovabili e nell’ingegneria ambientale è in questi settori che aumenterà maggiormente la domanda di ruoli specializzati. Ma non solo.
Importanti saranno anche informatici, braccianti, operai edili, lavoratori agricoli, shopping assistant, infermieri, baristi, docenti universitari e anche professori di liceo. Allo stesso tempo, invece, perderanno rilevanza: cassieri, commessi, guardie giurate, segretari, colf, stampatori, bibliotecari, grafici.