Gli occhi dei gatti sono un capolavoro della natura: un connubio di forma, colore e funzionalità che li rende irresistibilmente magnetici
Guardare un gatto negli occhi è esercizio affascinante e quasi “pauroso” , hanno una forma e un colore misterioso, ipnotico, sembra sempre che dicano “sto per saltarti addosso” . Ma non è davvero così, e se è vero che il gatto è sempre definito solitario e indipendente, non è vero che non sia affettuoso, a modo suo.
Probabilmente questa sensazione è dovuta proprio ai suoi occhi magnetici, che possono brillare di colori diversi come rosso, giallo o verde a causa della riboflavina e zinco presenti nel Tapetum Lucidum, soprattutto quando riusciamo a scorgerlo anche nel buio, grazie ai suoi occhi che si illuminano facendoci sobbalzare.
Infatti all’interno degli occhi dei felini c’è uno specchio naturale: si tratta di uno strato composto da cristalli di guanina (il tapetum lucidum) che riflette naturalmente come un catarifrangente la scarsa luce presente nell’ambiente notturno, amplificandola. Il tapetum lucidum è una membrana situata nella parte posteriore dell’occhio che cattura la luce esterna e la riflette sulla retina, ma per il resto il funzionamento dell’occhio è molto simile a quello degli esseri umani. Al buio il micio necessita di catturare tanta luce, le pupille quindi si dilatano e il tapetum lucidum assorbe la luce facendogli brillare gli occhi. Di base, il colore degli occhi del gatto è determinato geneticamente, esattamente come accade per noi, non dipende dal colore del suo manto, ma è scritto nel suo DNA. Quindi, determinate razze hanno standard che indicano precisi colori degli occhi. Gli scienziati dell’Università di Harvard hanno mappato per la prima volta l’evoluzione del colore degli occhi dei gatti e hanno previsto dove questi colori si sono evoluti sull’albero genealogico dei felini, scoprendo che l’antenato comune doveva avere occhi grigi e marroni, e il grigio ha permesso l’emergere di altri colori. La presenza di due pigmenti, l’eumelanina e la feomelanina, determina la tonalità degli occhi.
Quelli marroni hanno più eumelanina, quelli gialli più feomelanina. Gli scienziati hanno concluso che gli occhi grigi sono emersi a causa di una mutazione casuale nell’antenato di tutti i gatti, che ha ridotto l’eumelanina, diventando la base per i marroni e gli altri colori. Però, se da un lato il tapetum lucidum aumenta esponenzialmente la capacità visiva notturna, dall’altro riduce l’acutezza visiva in condizioni di intensa luminosità. Per questo i gatti fanno più fatica di noi a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Quello che noi vediamo in modo nitido a 30-60 metri di distanza, per i gatti deve trovarsi a 6 metri, affinché sia visualizzato senza problemi. Quando è completamente buio, però, gli occhi del gatto sono sopraffatti dall’oscurità e in questo caso anche i felini devono orientarsi diversamente, ma non avranno problemi, visto che i nostri amici hanno ben sviluppati anche gli altri sensi.
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