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Impazza la nomofobia, ecco di cosa si tratta e come combatterla

In un’epoca in cui essere connessi sembra essere di vitale importanza, ecco come evitare gravi conseguenze legate all’uso del cellulare

Al giorno d’oggi stare lontani dal cellulare e da qualsiasi altro dispositivo che garantisce la navigazione sul web sembra impossibile. Al di là di chi ormai con il telefono ci lavora, tanti sono coloro che non riescono a stare senza. Ai giorni d’oggi con gli smartphone è possibile fare tutto: controllare un itinerario ed anche il traffico, prenotare una visita o una vacanza, fare shopping e anche ritrovare vecchi amici, tutti motivi che lo rendono quindi uno degli oggetti insostituibili del momento.

Dipendenza da telefono – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Spesso però questa ‘dipendenza da telefono’ può avere gravi conseguenze. Secondo i dati 2021 raccolti da App Annie abbiamo un utilizzo medio di quasi cinque ore al giorno: l’utilizzo più alto di sempre. Non abbiamo mai trascorso così tanto tempo con gli occhi fissi sui nostri dispositivi mobili, sottolinea il Sole 24 Ore, con un incremento di circa il 30% rispetto agli anni precedenti.

No Mobile Phone phoBia, la paura di staccarsi dai propri dispositivi

Secondo Statcounter, il 2021 è stato il primo anno in cui, in Italia, desktop e mobile si sono divisi equamente il market share degli accessi alla rete e per il momento il 2022 vede in testa, per la prima volta, le connessioni da mobile. Già dal 2008, una ricerca realizzata da YouGov nel Regno Unito ha introdotto il termine nomofobia, in inglese NoMoPhoBia: un acronimo che sta per “No Mobile Phone phoBia”, ovvero quella particolare condizione psicologica che si verifica quando alcune persone manifestano la paura di staccarsi dai propri dispositivi mobile.

Il fenomeno della ‘nomofobia’ – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Questa fobia può portare ansia e un controllo eccessivo del telefono, facendo sì che la vittima di turno controlli spasmodicamente le notifiche e tutto ciò che accade nel web.

Per prevenire l’insorgere di questa dipendenza e della nomofobia è essenziale insegnare già ai giovani ad avere un rapporto sano con il proprio smartphone, limitando il tempo d’uso e parlando apertamente delle conseguenze di una dipendenza dal mezzo. Anche gli adulti, soprattutto negli ultimi tempi, stanno utilizzando con sempre più frequenza i cellulari e i dispositivi tecnologici del momento: è bene quindi imparare a farne un uso corretto e a ritagliarsi degli spazi, sia durante la giornata che in settimana (magari tenendo un giorno che non si lavora come un’occasione per allontanarsi completamente dal telefonino) per stare senza smartphone.

Arianna Di Pasquale

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