È un caso da studiare la crescita esponenziale dell’azienda scozzese che in 10 anni si è attestata come la prima nel mercato dei forni portatili per pizza fatta in casa, partendo da un crowdfounding
La pizza è uno di quei cibi che unisce tutto il mondo, diversi modi di prepararla, ma simile soddisfazione nel consumarla. Lo sanno bene Kristian Tapaninaho, finlandese e Darina Garland, scozzese, marito e moglie, che pur di gustare una buona pizza preparata in casa, nel 2012 hanno messo su la prima azienda al mondo di forni per pizza portatili: 10 anni dopo chiude il bilancio con ricavi per 255 milioni di dollari. Kristian iniziò a creare dei prototipi nel suo giardino con l’aiuto di un saldatore e dopo svariati test e numerosi assaggi creò il primo forno a legna portatile per pizza al mondo.
Soltanto in Italia ogni settimana vengono consumate 56 milioni di pizze, che fanno quasi 3 miliardi di pizze all’anno. Il 93% degli americani consuma la pizza almeno una volta al mese per una media di 350 fette al secondo. Anche i francesi sono dei veri amanti della pizza. Si stima che mangino in media 5 kg di pizza a testa all’anno!
Pizza per tutti
Sul business della pizza è nato un sogno di una coppia, marito e moglie, lui finlandese e lei scozzese. Un’idea nata da un crowdfounding di 30mila sterline nel 2012, lanciato su Kickstarter, una piattaforma di finanziamento di progetti creativi. Adesso Ooni Pizza Ovens è cresciuta fino a diventare l’azienda di forni per pizza portatili di livello professionale numero 1 al mondo. Il successo è dovuto a diversi fattori, come l’estrema versatilità e i prezzi abbordabili (da 399 a 899 euro sul mercato italiano), inoltre i forni prodotti dalla Ooni possono essere alimentati varie tipologie di combustibili: a legna, carbone, gas e in elettrico. Ma anche grazie ad azioni di marketing mirate, che hanno puntato tanto sulla creazione di community, sulla customer experience, sull’attenzione all’etica e alla sostenibilità nei processi di lavoro. “La pizza è probabilmente il cibo più accessibile nell’universo. È stato creato per le persone”, ha detto la Garland in una recente intervista. “Abbiamo deciso di concentrarci sulle persone che preparano la pizza a casa e che potrebbero celebrare un rituale del venerdì sera con la famiglia”.
Un’azienda come esempio
L’azienda conta ormai 400 dipendenti e vende il suo prodotto in 90 paesi, in Italia ci sono andati piano, ma alla fine hanno raggiunto l’obiettivo. Darina ha raccontato al sito The Pill come i forni di Ooni siano stati accolti dal nostro paese: “Devo essere sincera, sono rimasta molto sorpresa che l’Italia ci abbia accolto così bene. Abbiamo studiato le tradizioni italiane molto attentamente perché volevamo essere rispettosi nei confronti di una storia così lunga e importante”. L’azienda ha capito che In Italia, paese dove la tradizione della pizza è una vera e propria cultura, doveva muoversi diversamente e ha stretto collaborazioni con nomi storici del settore in fiere ed eventi, guadagnandosi la benedizione dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, che ha incoronato il modello Karu 12G come strumento ideale per realizzare a casa la vera pizza napoletana.