In questi giorni si celebra la Giornata Mondiale del Pistacchio, uno degli alimenti più amati e apprezzati in tutto il mondo
Ormai c’è una giornata mondiale per celebrare praticamente ogni cosa e non poteva mancare quindi la Giornata Mondiale del Pistacchio. Questi frutti preziosissimi sono i semi della Pistacia vera, una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae. Originaria del Medio-Oriente, la Pistacia vera è stata introdotta in Europa dagli Arabi. Vengono citati nella Bibbia, nel libro della Genesi, dove si parla dei frutti della Pistacia, considerata addirittura l’albero dell’immortalità.
Oltre a proteggere il cuore e la nostra linea, questo frutto è conosciuto per essere un’ottima fonte di antiossidanti come gli isoflavoni, molecole in grado di contrastare la formazione di radicali liberi e proteggere quindi il corpo dall’invecchiamento cellulare. I pistacchi sono ricchi di fibre, acidi grassi, antiossidanti, vitamine e sali minerali come potassio, calcio, rame, zinco e ferro, vitamina B6, fosforo e tiamina, ogni frutto contiene solo 3 o 4 calorie e ha proprietà diuretiche.
Nel dettaglio, il pistacchio è un alimento formato per il 55-60% da lipidi, per il 18-22% da proteine e per il 4-6% da carboidrati, oltre ai sali minerali e alle molte vitamine. In particolare, uno studio della Pennsylvania State University ha evidenziato che nei pistacchi è presente un notevole livello di luteina (un potente antiossidante alimentare), beta-carotene e gamma-tocoferolo. Testando gli effetti benefici dei pistacchi, gli scienziati hanno scoperto che i volontari che si sono resi disponibili alla ricerca, al momento delle valutazioni, presentavano un elevato livello di antiossidanti nel sangue e concentrazioni di colesterolo assai contenute.
Queso frutto viene coltivato in Italia, ma non solo. Lo troviamo anche in Turchia, in Siria, in Grecia, in Medio Oriente, in California, in Argentina e in altri luoghi ancora. La varietà più famosa, proprio perché pregiata e tutelata dal marchio Dop è quella coltivata a Bronte, in Sicilia. Ai piedi del vulcano Etna, nel territorio di Bronte appunto, dal 1860 interi pascoli e terreni incolti furono trasformati in pistacchieti e il pistacchio divenne il fulcro di tutto il sistema agricolo ed economico dell’area. Per il suo colore verde smeraldo, e forse per il prezzo superiore rispetto alle altre varietà, ma quello di Bronte è un frutto di alto pregio, è spesso definito “Oro Verde del Mediterraneo”.
In cucina si presta a essere utilizzato sia nelle ricette salate sia in quelle dolci. Vediamo la ricetta semplicissima per ottenere una crema al 100% di pistacchi: mettere 500 g di pistacchi (sgusciati e spellati) in forno, statico preriscaldato, a 150° per circa 15 minuti nel ripiano centrale e poi lasciarli raffreddare completamente. Dopo frullarli in un mixer potente, inizialmente si otterrà una farina di pistacchi, ma successivamente rilasceranno il loro olio trasformandosi in una crema morbidissima. A questo punto è possibile gustarla così com’è, oppure può essere conservata in un vasetto e può essere usata in un secondo momento per altre ricette. Una curiosità: il paese con più consumatori di pistacchi al mondo è la Cina. Pare che ne consumino ben 80mila tonnellate all’anno.
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