Anche le palestre si confermano essere un luogo ostile alle donne, per le eccessive critiche e le allusioni di cui spesso sono vittime
La palestra dovrebbe essere un luogo di svago, di divertimento e anche di condivisione. Un posto adibito per temprare anima e fisico, scaricando le fatiche di una giornata tra scuola e lavoro, messo a disposizione di tutti: di chi la vive come una passione e chi come un’occasione per migliorare il proprio corpo senza alcuna pressione.
Dovrebbe, appunto. Non sempre è così infatti. Le palestre con il tempo sono diventate anche luogo di critiche e di attacchi da una persona verso l’altra, spesso relativi al proprio aspetto fisico o sull’abbigliamento indossato. A rivelare questo spaccato è agi.it che, sul proprio portale, cita uno studio del SHE Research Centre.
Queste analisi, condotte presso la Technological University of the Shannon in Irlanda e della University of West England, Regno Unito e che verranno presto pubblicate su PLOS One Open Access, svelano come sia necessario intervenire per creare delle strutture che siano più inclusive per il genere femminile.
Spesso oggetto di questi attacchi, neanche le palestre sono un posto in cui poter circolare ed esprimersi in massima libertà. I commenti, positivi o negativi che arrivano, possono essere oggetto di fastidio e di frustrazione nella vittima. Per questo tali studi evidenziano la necessità di un cambiamento.
Il primo dato analizzato è quello relativo all’attività dei due sessi. Quello maschile risulta infatti molto più attivo rispetto a quello femminile. La domanda sul perché sorge spontanea e il motivo potrebbe essere legato alle barriere che le donne incontrano all’interno degli spazi della palestra, negli spogliatoi o in sala fitness.
Un questionario condotto da 279 donne ha dimostrato che l’84% di queste si sentono spesso giudicate per il loro aspetto fisico e per le prestazioni in palestra. Questo, ovviamente, incide su un continuo e costante senso di inadeguatezza, che le spinge al doversi sempre impegnare e dare di più per un appagamento esterno.
Ancora una volta, però, a fare la differenza è la forza delle donne che tentano di scontrarsi e sfondare queste barriere. Un esempio è dato dall’abbigliamento fisico, spesso oggetto di critiche o molestie. Questo studio conferma che le donne spesso scelgono l’abbigliamento in base alla comodità e alla funzionalità.
Per quanto anche qui non manchi chi, invece, lo fa per nascondere dei difetti fisici. Per questi motivi i ricercatori propongono un approccio multilivello per supportare le donne all’interno degli spazi offerti dalla palestra, eliminando quel blocco che oggi è limitante e difficile da spostare.
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