Contratti di lavoro, regole e smart working: tutte le novità in arrivo nel 2025, una rivoluzione alle porte
Dal 2025 entreranno in vigore importanti modifiche sui contratti di lavoro, introdotte dal disegno di legge AC 1532/2024 (meglio conosciuto come “Collegato lavoro”). A seguito dell’approvazione alla Camera, il provvedimento è ora al vaglio del Senato, per un via libera definitivo che potrebbe arrivare a breve. Tante le misure che andranno a toccare diversi aspetti del lavoro dipendente.
Attualmente, le attività stagionali godono di un’esenzione dai termini di stop and go, ossia il periodo obbligatorio (10 o 20 giorni) tra un contratto a termine e il successivo. Con il nuovo Collegato lavoro, però, questa esclusione non sarà più automatica: le attività stagionali dovranno essere esplicitamente indicate nei contratti collettivi di riferimento per poter beneficiare della deroga.
Ci sono novità importanti anche per i contratti di somministrazione. Sono quelli che coinvolgono un’agenzia interinale (il somministratore), il lavoratore e l’azienda utilizzatrice. Ad oggi il limite per l’uso di questi è fissato al 30% del personale assunto a tempo indeterminato dall’azienda utilizzatrice.
Con le nuove disposizioni restano i medesimi limiti, ma si escludono dal conteggio i contratti di somministrazione a tempo determinato relativi a lavoratori assunti a tempo indeterminato dall’agenzia o utilizzati per specifiche esigenze (lavori stagionali, spettacoli, sostituzioni di personale o lavoratori over 50).
Inoltre, viene eliminata la possibilità di derogare al limite massimo di 24 mesi per le missioni a tempo determinato, anche se il lavoratore è assunto dall’agenzia a tempo indeterminato. In pratica, nessun lavoratore in somministrazione potrà essere impiegato dalla stessa azienda per più di due anni.
La normativa sul lavoro agile diventa più rigida per quanto riguarda le comunicazioni obbligatorie. Le aziende dovranno comunicare al Ministero del Lavoro l’elenco dei dipendenti in smart working, specificando inizio e fine del periodo. Tale comunicazione dovrà avvenire entro 5 giorni dall’avvio della prestazione o da eventuali variazioni.
Una novità molto importante arriva poi per i contratti di apprendistato: sarà possibile trasformare un contratto di apprendistato per la qualifica o il diploma professionale non solo in apprendistato professionalizzante, ma anche in apprendistato di alta formazione e ricerca.
Dopo il conseguimento del titolo di studio (qualifica professionale, diploma di istruzione superiore o certificato tecnico), il contratto potrà essere aggiornato per includere un nuovo piano formativo, seguendo quanto previsto dall’art. 45 del D.Lgs. 81/2015.
Una modifica interviene anche nel periodo di prova, ossia il lasso di tempo in cui entrambe le parti possono risolvere il contratto senza preavviso o giustificazione. Oggi disciplinato dai contratti collettivi, il nuovo provvedimento introduce criteri unificati:
Queste novità mirano a rendere il mercato del lavoro più trasparente e regolamentato, introducendo regole più chiare per aziende e lavoratori. L’approvazione definitiva del Collegato lavoro potrebbe arrivare a breve: meglio essere pronti ai cambiamenti per non farsi trovare impreparati.
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