Uno degli alimenti più amati e utilizzati in Italia si trova di fronte a una condizione molto critica con ripercussioni per i cittadini.
Poche scorte, prezzi alle stelle e una situazione generale che non sembra migliorare e che porterà sostanzialmente in due direzioni, piuttosto gravose. I prezzi continueranno a salire, facendolo di fatto diventare “oro” in termini di acquisto nel quotidiano e dall’altra ci sarà sempre meno disponibilità del prodotto, cosa che genererà conseguentemente problemi economici.
Non è solo una percezione quando si passeggia nei supermercati e si notano gli scaffali vuoti, infatti il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare si occupa di diffondere abitualmente bollettini informativi per mettere in chiaro con la popolazione quello che sta accadendo e quindi capire bene come muoversi.
Secondo uno di quelli diramati di recente si fa riferimento alla problematica in questione, anche considerando le giacenze che sono disponibili in Italia. Questi elementi fanno comprendere quanto sta accadendo anche a livello europeo, cosa che è importante perché va a inficiare conseguentemente anche la base nazionale.
Nel documento si legge come in Italia le tonnellate di olio di oliva rispetto ai mesi precedenti stiamo progressivamente decrescendo. Un dato importante perché questa indisponibilità è relativa anche agli altri Paesi. Della percentuale solo una molto piccola riguarda quello extravergine. Una delle giacenze che è più in sofferenza è quella dell’olio EVO, una questione preoccupante. Si è registrata una differenza negativa del 9% e potrebbe essere solo il principio.
Oltre all’Italia un altro grande produttore di olio è la Spagna ma ormai anche nel Paese c’è una crisi che va avanti da due anni. Prima c’erano grosse quantità anche di stock, ora praticamente risultano in deficit. Il cambiamento climatico è la crisi primaria di questa condizione che si scontra ovviamente con problemi ambientali severi da cui è impossibile mettersi al riparo.
Le condizioni hanno determinato inverni piovosi e freddi anche in zone, come la Catalogna, dove sicuramente il clima non era quello indicato. Con le temperature che peggiorano progressivamente si va in una direzione di profonda difficoltà. La Spagna è passata poi ad una siccità grave in altre aree, molto intensa negli ultimi 3 anni, questo vuol dire impoverimento e riduzioni idriche in tutto il Paese.
Secondo i dati ufficiali con ulteriori provvedimenti si arriverà a un impatto sull’80% dell’agricoltura, è un dato veramente assurdo. Nell’ultimo periodo, guardando ai dati mondiali, c’è stata una perdita netta, se prima erano 3 milioni le tonnellate prodotte, ora sono 2.4 e lo scenario è, purtroppo, destinato ad evolversi negativamente.
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