Conservanti nei cosmetici e non solo. Numerosi i prodotti infestati da quelli che sono veri e propri veleni per l’organismo.
Troppo spesso i prodotti che si acquistano nel quotidiano possono nascondere specifiche insidie. I rischi per l’organismo umano, in qualsiasi settore sono potenzialmente notevoli. Di recente l’attenzione è ricaduta su specifici articoli, ogni giorni utilizzati da milioni e milioni di consumatori.
Nel dettaglio si fa riferimento ai parabeni, conservanti antimicrobici, molto economici e utilizzati da molti decenni all’interno di specifici prodotti. Parliamo di gel doccia, shampoo, balsami vari, creme idratanti e cosmetici in generale.Stando a recenti studi di settore, è stato dimostrato che i parabeni vanno a incidere sugli estrogeni, ormoni sessuali femminili, andando a interferire con il sistema endocrino. In molti casi, presenza di parabeni è stata riscontrata in tumori al seno e nel latte materno.
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Il Governo della Danimarca, in virtù dei forti rischi riscontrati, nel 2011 ha proibito l’utilizzo dei parabeni in quei prodotti destinati ai bambini. Successivamente, sulla stessa scia, la Commissione Europea ha modificato il proprio regolamento andando a vietare, per quel che riguarda ogni tipo di prodotto di natura cosmetica, l’utilizzo di 5 parabeni (isopropylparaben, isobutylparaben, phenylparaben, benzylparaben and pentylparaben).
Generalmente nei prdotti specifici la presena di parabeni viene nascosta, leggendo le etichette, attraverso questi specifici elementi: Methylparaben, Propylparaben, Butylparaben, Ethylparaben, Alkyl parahydroxy benzoates. Negli oli minerali, anch’essi contenuti nei cosmetici la presenza di parabeni viene invece nascosta con: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Liquid Parafin, Petroleum Jelly, Vaseline, White Mineral Oil, Paraffinum Subliquidum, Paraffinum Album, Paraffinum Flavum, Petrolatum Base, Soft Paraffin.
Nel talco, la situazione è di versa, anche in questo caso parliamo di polvere bianca utilizzata in tantissime situazioni, sempre nel campo cosmetico. Polyethylene Terephthalate gli elementi utilizzati sulle etichette che possono evidenziare il rischio per quel che riguarda il glitter sintetico.
Altro discorso molto particolare riguarda poi i coloranti sintetici. 153, quelli ammessi, oggi nei cosmetici UE. Gran parte di essi sono tutti sintetici. In questo caso la sostanza rischiosa è cosi nascosta tra le etichette. Nei coloranti azoici: CI 16035 (Red 40), CI 12085 (Red 36), CI 12490 (Red 5), CI 14700 (Red 4).
Nei coloranti xantenici invece le etichette riportano: CI 45410 (Acid Red 92) e CI 45430 (Erythrosine, Acid Red 51).In quanto, poi, alle fragranze, c’è da dire che non è possibile stabilire dalle semplici etichette quando si tratta di naturale o sintetico. In merito alla composizione aromatica, è complicato stabilire l’origine del tutto. L’alternativa è nell’utilizzo di prodotti naturali certificati e biologici.
In pratica, il rischio, concreto di avvelenare il proprio corpo con specifiche sostanze è sempre più che mai dietro l’angolo con certi prodotti. Informarsi, e agire di conseguenza, questa è l’unica strada per provare ad avere realmente cura di se.