Uno studio internazionale effettuato su oltre 50.000 adulti in 20 Paesi spiega cosa accade a coloro che soffrono di malattie della pelle
Avere malattie o disturbi di salute, porta inevitabilmente a condurre una vita con diversa qualità rispetto al consueto. Nello specifico, un importante studio presentato lunedì al Congresso 2023 dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia (EADV) e riportato da AGI, spiega che quasi la metà (42%) dei pazienti con malattie della pelle sperimenta disturbi del sonno. Un disagio che, con l’andare del tempo, può provocare forte stress, con annesso peggioramento della qualità di vita, appunto.
Quasi la metà (49%) dei pazienti con malattie della pelle ha riportato una riduzione della produttività sul lavoro, a differenza di solo uno su cinque (19%) dei partecipanti senza malattie della pelle. I principali sintomi che hanno influenzato il sonno dei pazienti affetti da malattie della pelle sono stati il prurito (60%) e sensazioni di bruciore o formicolio (17%). In aggiunta a questo, i pazienti hanno sperimentato più frequentemente una sensazione di stanchezza appena svegli (81% contro il 64% nella popolazione senza malattie della pelle), sonnolenza durante il giorno (83% contro il 71%), formicolio negli occhi (58% contro il 42%) e sbadigli ripetuti (72% contro il 58%) rispetto a coloro che non avevano malattie della pelle.
L’autore principale della scoperta, Charles Taieb, ha spiegato: “Il nostro studio è il primo a scoprire l’impatto profondo dei disturbi del sonno sul funzionamento fisico dei pazienti con malattie della pelle, e questi risultati sottolineano l’importanza critica della rilevazione precoce e della gestione efficace dei disturbi del sonno“.
“Questa ricerca è un passo vitale verso un miglior sostegno ai pazienti e l’affronto delle sfide nascoste che devono affrontare a causa della stigmatizzazione – prosegue Taieb – Aumentando la consapevolezza, possiamo lavorare collettivamente per creare una società più inclusiva, migliorare l’aderenza alle terapie e ridurre il peso portato dai pazienti“.
Il secondo autore dello studio, il dottor Bruno Halioua, ha poi aggiunto: “In futuro, i fornitori di assistenza sanitaria dovrebbero essere incoraggiati a integrare domande sui disturbi del sonno nelle visite dei pazienti con condizioni cutanee per favorire una comprensione più completa dell’impatto delle malattie della pelle. In definitiva, il progetto ALL mira a mettere in luce l’impatto delle malattie della pelle e delle esperienze dei pazienti associati in modo da poter attenuare questi effetti avversi e migliorare la qualità della vita dei pazienti“.
“La stigmatizzazione associata a questa condizione influenza profondamente la vita dei pazienti e può perpetuare un circolo vizioso di isolamento e mancata adesione al trattamento – chiosa – Lo studio sottolinea la necessità di un’azione immediata, comprese iniziative di sensibilizzazione pubblica per aumentare la comprensione e migliorare l’accesso a servizi sanitari personalizzati e di supporto per i pazienti affetti da idradenite suppurativa.”
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