Sono le generazioni ultime arrivate, quelle che stanno assistendo a cambiamenti epocali per quanto riguarda la socialità e i rapporti interpersonali e con il web a dominare le giornate
La “generazione Millennials” comprende tutte le persone nate tra la metà degli anni 1980 e la metà degli anni 1990, quindi persone che oggi hanno un’età compresa tra i 26 e i 40 anni e che negli anni 2000, cioè nel terzo millennio, sono diventate maggiorenni, per questo è nato il nome di Generazione Millennials.
I nati dal 1995-2010 sono gli appartenenti alla “generazione Z”, detti anche Centennials, perché nati a cavallo del nuovo secolo. Fare, creare e lasciare il segno riassume l’orientamento valoriale di questa generazione, completamente immersa nel digitale, dove la vita si svolge senza soluzione di continuità tra offline e online, ma prevalentemente online. I giovani della generazione Z utilizzano in media 5 dispositivi e per loro la dimensione visuale è molto più importante rispetto a quella testuale.
A prima vista i giovani sembrerebbero tutti molto simili, accumunati da un’età piena di ideali e belle speranze, invece le nuove generazioni appaiono notevolmente diverse tra loro: approcciano il mondo in modo differente, interagiscono con i brand e si rapportano al denaro in maniera differente. E se prendiamo come spartiacque l’età che divide la generazione dei millennials da quella della generazione Z, allora queste differenze cominciano a farsi ancora più nette. L’esigenza lavorativa, comunicativa e nei rapporti interpersonali di essere connessi sempre e comunque, ha ampliato questo solco. Il mondo va sempre più veloce, fagocita tutto nel breve giro di un post o una storia, i social media sono oramai il giornale che una volta leggevamo al bar per sapere cosa era accaduto oltre i confini della nostra città. Ora sono proprio i social a inondarci in tempo reale di qualsiasi evento accada a qualsiasi latitudine nel mondo. I nati nel nuovo secolo sono nati con internet, per loro il mondo è sempre stato connesso e resta impensabile credere che per più di un secolo qualcuno sia riuscito a parlare, incontrarsi, studiare, leggere divertirsi, innamorarsi, insomma vivere, senza internet.
E qui arriva il punto di non ritorno di chi oggi ha varcato quella fatidica soglia mentale dei 40 anni. Di chi ha capito quanto sia effimero tutto questo. Per i millennials i social media erano un’opportunità. La possibilità di un futuro che sembrava irraggiungibile. L’astronave di Star Trek da prendere al volo, l’automobile volante da lì a qualche anno. I millennials sono l’ultima cosa che resta del mondo analogico, il ponte tra ciò che era e ciò che sarà. E forse è proprio questo il motivo per il quale a molti di loro sembra che non ci siano più app per socializzare valide come quelle di un tempo, perchè è subentrata la noia, l’inutilità dell’effimero, la consapevolezza della differenza del mondo reale da quello virtuale, quello di chi è nato senza internet e che quindi conosce la differenza. Il wi-fi per il nato al tramonto del XX secolo era un sogno di libertà, una speranza per un futuro migliore, ma dopo due decenni forse ha capito che resta solo una trappola. E allora Facebook sembra l’agenda della scuola, Instagram solo un modo per far arricchire gli influencer e Twitter ha persino cambiato nome. Il millennials appare stanco della connessione, stanco dell’obbligo di “postare”, stanco perchè su internet ci sta da troppo tempo e si è reso conto che, all’atto pratico, non è cambiato nulla.
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