Vittima di truffa costretta a pagare una multa salatissima: le forze dell’ordine non hanno potuto agire diversamente.
Le innovazioni tecnologiche, così come i conseguenti investimenti sui sistemi di sicurezza avanzati, hanno costretto la criminalità ad evolversi parallelamente. Ciò ha dunque implicato lo sviluppo di una nuova categoria di truffatori, i cosiddetti hacker, i quali – con le loro abilità informatiche – riescono ad evadere i software di protezione. Se un tempo le truffe si consumavano tête-à-tête, ora avvengono tramite uno schermo del pc oppure dello smartphone.
Dai misteriosi messaggi che segnalano un’anomalia riguardante il conto in banca – associata alla richiesta dei dati e delle credenziali – fino ad arrivare alla telefonata di operatori che sostengono di aver ricevuto il curriculum vitae della vittima, per poi indicare un numero di telefono da contattare per il colloquio. Nella settimana corrente poi, una vittima di truffa si è vista persino costretta a pagare una multa per colpa del responsabile. Anche in tal caso, il reato si è consumato online.
I fatti risalgono a mercoledì 7 agosto. A Fabriano, in provincia di Ancona, un conducente è stato fermato da una volante dei carabinieri, i quali hanno chiesto – come è consuetudine – documenti, patente ed assicurazione. Tramite i dispositivi elettronici a disposizione delle forze dell’ordine, è emerso che il cittadino non possedesse una polizza assicurativa valida, nonostante quest’ultimo sostenesse di aver richiesto la copertura annuale della sua auto. Il facsimile cartaceo non rientrava tuttavia nell’archivio dell’agenzia assicurativa a cui il diretto interessato faceva riferimento.
Quest’ultimo ha spiegato di aver seguito le indicazioni online e di essere stato veicolato su un’altra pagina. Qui si esplicavano i termini dell’accordo ed infine il pagamento di 521 euro. Le forze dell’ordine ed il cittadino fermato hanno compreso così che si trattasse di una truffa e dunque la vittima ha conseguentemente sporto denuncia. Dalle indagini si è risalito facilmente al proprietario dell’Iban associato alla falsa polizza assicurativa.
Si tratta di un residente laziale, non certo estraneo a problemi con la giustizia. Nondimeno, benché il colpevole sia stato individuato e la truffa sia stata comprovata, il cittadino fermato in origine dalla polizia ha comunque dovuto pagare una multa di 900 euro. Si è poi rivolto ad un sito assicurativo – questa volta prestando attenzione che fosse ufficiale – ed ha provveduto ad acquisire una nuova polizza. Solo allora ha potuto chiedere che gli venisse riconsegnata la vettura sulla quale viaggiava mercoledì 7 agosto.
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