Si sta definitivamente per concludere quel rapporto d’amore e odio con il famigerato “ramino”, tornato con l’introduzione dell’Euro nelle tasche degli italiani
L’euro è la valuta ufficiale di 20 dei 27 stati membri dell’Unione europea che formano l’Unione economica e monetaria (UEM) e costituiscono la zona euro. La circolazione monetaria effettiva ebbe inizio il 1 gennaio 2002 nei primi dodici Paesi che lo adottarono, mentre l’ultimo Paese ad aver adottato la valuta è stata la Croazia a inizio 2023. La moneta è suddivisa in 100 centesimi.
Soltanto nell’ultimo anno di produzione sono stati commissionati 260 milioni di pezzi da 1 centesimo e 150 milioni di pezzi da 2 centesimi e un recente studio ha calcolato che sono almeno 7 miliardi i cosiddetti ramini in circolazione, ancora nei porta monete degli italiani.
Un articolo della legge del 2017 ha sospeso il conio delle monete da 1 e 2 centesimi a partire dal successivo anno 2018. Ma la misura non ha ancora trovato una reale attuazione. Tutti eravamo pronti a dire addio ai “ramini”, ma di fatto, dopo un primo periodo in cui era sembrato che tutti cominciassero a rifiutarli, hanno lentamente ripreso vita e tutt’ora alcuni li accettano, altri li chiedono proprio e altri ancora arrotondano le somme per difetto o eccesso, come regola vorrebbe. Infatti, anche nel periodo di sospensione del conio potranno essere usati ancora nei pagamenti, purché vengano messi assieme per arrivare ai 5 centesimi, perché, nonostante non si producano più, le monete in circolazione rimangono in corso legale.
La loro produzione è stata interrotta principalmente per due motivi: la scomodità e il costo della loro produzione. Per produrre una moneta da un centesimo si spende poco meno del suo valore: 0,00906 euro. Se teniamo come parametro l’ultimo anno di produzione, lo Stato ha previsto complessivamente un risparmio di 1,87 milioni di euro.
Diversi Stati membri della UE hanno iniziato a toglierle dalla circolazione da tempo: la Finlandia dal 2022, i Paesi Bassi dal 2004, l’Irlanda dal 2015, l’ Italia dall’1 gennaio 2018, il Belgio dall’1 dicembre 2019 e la Slovacchia dall’1 luglio 2022 decidendo di adottare la politica dell’arrotondamento dei prezzi a 5 o 10 centesimi per i pagamenti in contanti. La questione ancora aperta è sull’introduzione di regole di arrotondamento uniformi. Inizialmente la Commissione, dopo aver avviato la consultazione pubblica, doveva dare indicazioni precise entro fine 2021, ma prima la pandemia poi la guerra in Ucraina hanno fatto saltare le previsioni. E’ chiaro che l’arrotondamento deve riguardare solo i pagamenti in contanti non quelli con carta, in questo caso i centesimi resteranno. L’arrotondamento quindi riguarda solo i pagamenti e non i prezzi dei singoli prodotti.
Inoltre è possibile convertire le piccole monetine in tagli più grandi e, soprattutto, spendibili. Per farlo, basta raccoglierle e consegnarle alle filiali della Banca d’Italia, oppure a banche e uffici postali che offrono il servizio. E’ importante ricordare che il cambio allo sportello è accettato solo se non si superano le 500 monete, altrimenti è necessario compilare una manleva per avviare verifiche e conteggio del loro controvalore.
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