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“Pilastri di luce”, aurora boreale, ma cosa sta succedendo nelle notti italiane?

Fenomeni atmosferici e spettacoli di luce notturni tipici delle fredde attitudini del Nord Europa si ripetono ora con maggiore frequenza anche in Italia

Un classico desiderio di molti viaggiatori è di andare al Nord, qui da noi si intende Nord Europa, per ammirare la meraviglia dell’aurora boreale.  Quelle scie luminose che sembrano danzare nel cielo, assumendo diversi colori a seconda dei gas presenti nell’aria. Il fenomeno è legato alla struttura del campo magnetico terrestre, e per questo è particolarmente visibile ai poli, infatti è tradizionalmente associato alle latitudini settentrionali.

L’aurora boreale avvistata sulle Alpi italiane – Cityrumors.it

 

L’aurora boreale si forma in seguito all’interazione tra le particelle cariche provenienti dal Sole, protoni ed elettroni, e le molecole dei gas che compongono la ionosfera terrestre, tra100 e i 500 km di altitudine, che entrando in collisione con l’atmosfera, producono luce visibile. Ogni singola interazione genera energia che si concretizza in un piccolo flash di luce, miliardi di questi piccoli flash in sequenza generano l’effetto degli archi aurorali.

Un fenomeno tipico del Nord Europa

Località come la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, l’Islanda e l’Alaska offrono alcuni dei migliori punti di osservazione per sognare davanti a uno degli spettacoli della natura più affascinanti e spettacolari sulla Terra. L’aurora boreale appare in una cinta, o ovale aurorale, che è situato al di sopra della Terra in una posizione costante in relazione al sole. Le luci sono solitamente visibili sopra la Norvegia settentrionale continentale durante la notte. Quando l’attività solare aumenta l’aurora boreale può essere vista anche in zone molto più meridionali della Norvegia. Gli appassionati di questo fenomeno, noto anche ai più romantici come “la danza degli spiriti”, viaggiano verso questi luoghi nel periodo invernale, quando le notti sono più lunghe e buie, condizioni ideali per godersi lo spettacolo.

Le Aurore polari generalmente sono visibili a latitudini elevate, nelle zone circumpolari, ma in presenza di forte attività solare la quantità di particelle che raggiunge la magnetosfera terrestre è tale che occasionalmente la “tempesta magnetica” può raggiungere anche le medie latitudini (in situazioni di eccezionale attività del Sole l’Aurora può arrivare ai confini dell’Italia). Il colore più comune è il verde, emesso dall’ossigeno colpito da elettroni incidenti ad alta energia (e quindi negli strati più bassi dell’atmosfera), mentre per elettroni incidenti a bassa energia l’ossigeno emette luce rossa. L’azoto generalmente emette luce blu. La fusione di questi colori può portare a presenza di viola, rosa, giallo e bianco nelle aurore.

I pilastri di luce -. Cityrumors.it –

 

Un fenomeno arrivato anche da noi

Il periodo migliore per “incontrare” questa meraviglia della natura va da fine autunno e inverno fino a inizio primavera (da settembre a fine marzo), nelle ore serali, meglio se in una notte buia e limpida con un’intensa attività solare. Nonostante l’Italia non sia comunemente associata all’aurora boreale, il 5 novembre scorso gli osservatori fortunati in località come le Alpi e l’Appennino Settentrionale hanno potuto ammirare un’insolita danza di colori nel cielo. Spettacolo rarissimo, reso possibile da una potente eruzione solare, che ha inviato un flusso di particelle cariche verso la Terra a una velocità maggiore del solito, facendo si che il campo magnetico terrestre si estendesse più a sud del consueto.

Un altro fenomeno atmosferico, diverso per natura, ma molto bello a sua volta è quello dei “pilastri di luce”.  Sono fasci verticali luminosi colorati che si possono osservare nelle zone particolarmente fredde d’Europa come la Russia e la Scandinavia. Si generano per un particolare fenomeno ottico che si può verificare normalmente al tramonto o all’alba, quando sono presenti in atmosfera alcuni cristalli di ghiaccio ed è più facile osservarli se non c’è vento e in cielo sono presenti nubi d’alta quota. Il risultato è mozzafiato perché, sebbene la luce provenga effettivamente da fonti di luce al livello del suolo e/o dai nostri astri, chi osserva il cielo ha l’impressione che vengano dall’alto e si “schiantino” verso terra. Si tratta di un semplice fenomeno ottico che si manifesta quando la luce naturale o artificiale viene rifratta dai cristalli di ghiaccio. Nelle zone climaticamente molto fredde, i cristalli di ghiaccio altrimenti chiamati polvere di diamante si formano molto vicini alla superficie terrestre. Essi, a forma di piatto, sono solitamente presenti nelle nuvole molto alte, galleggiano nell’aria al suolo e le loro sfaccettature orizzontali riflettono la luce verso il basso. La luce può provenire dal sole, di solito quando è vicino o addirittura sotto l’orizzonte: in questo caso il fenomeno è chiamato pilastro solare. Può anche provenire dalla Luna o da fonti terrestri come i lampioni.

Mauro Simoncelli

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