Soprattutto chi vive in città deve quotidianamente fare i conti con l’inquinamento indoor: ecco come limitarlo
L’inquinamento purtroppo ormai è alimentato ovunque. Anche in casa non si può stare tranquilli, soprattutto se si vive in città, a pochi passi dal traffico quotidiano. Lo smog che si deposita sulle superfici è nocivo e spesso neanche i purificatori d’aria sono sufficienti per limitare i danni.
L’inquinamento indoor è spesso sottovalutato come disagio, eppure servono soluzioni efficaci per pulire a fondo ogni angolo della casa, anche quelli più impensabili perché è proprio lì che si stabilizzano sostanze nocive. Come difendersi quindi da questo fenomeno? Un approfondimento di Focus ha spiegato quali semplici accortezze utilizzare al fine di limitare il disagio.
Con ‘inquinamento indoor’ si intende la modifica della salubrità dell’aria interna dovuta alla presenza di una o più sostanze nocive. Secondo un recente studio, infatti, le persone trascorrono fino al 97% in ambienti confinati e solo il resto del tempo all’esterno. Da qui quindi il campanello d’allarme che come prima cosa fa prendere provvedimenti sulle pulizie domestiche.
Anche nelle nostre case, infatti, respiriamo polvere, allergeni e tutte quelle sostanze inquinanti invisibili (e dannose per la salute). Per bonificare la casa da certe forme di inquinamento, stracci e ramazze funzionano meglio dei purificatori d’aria. Uno studio pubblicato su Science Advances dimostra, infatti, che areare gli ambienti non permette di ripulire come si deve le superfici. Infatti, è proprio lì che si depositano i composti organici volatili; una volta depositati, i Voc sono poi rilasciati gradualmente negli ambienti.
Per capire come disfarsene, i ricercatori hanno messo a confronto ventilazione (con purificatori o aprendo le finestre) e lavori domestici: passare l’aspirapolvere, spolverare e lavare i pavimenti, con diversi detergenti. Risultato? L’olio di gomito ha funzionato meglio della ventilazione, anche se questa resta più efficace contro le polveri sottili, altro componente dell’inquinamento indoor.
A queste accortezze possiamo aggiungere altre abitudini da prendere, come quella di arieggiare gli ambienti almeno una volta al giorno; oppure avere piante in grado di assorbire anidride carbonica e sostanze nocive; non riporre gli indumenti umidi negli armadi, utilizzare intonaci antimuffa/deumidificanti ed usare materiali per l’edilizia con bassi valori di VOC. In definitiva per cercare di contrastare e combattere le sostanze inquinanti occorrono diluizione e filtrazione/depurazione.
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