Dopo essere stata pubblicata l’annuale classifica sulla qualità della vita nelle città italiane, emerge che è risultata buona o accettabile in 63 province italiane su 107
Come ogni anno è arrivata la classifica annuale sulla qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, arrivata alla 25esima edizione. Una graduatoria che fotografa lo stato delle nostre città in base a precisi parametri che mettono in luce la diversa qualità della vita dei diversi abitanti delle varie zone d’Italia.
Affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza. Sono questi i nove indicatori presi in esame dalla ricerca, più altre 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.
Anche per quest’anno abbiamo la classifica delle città italiane per capire dove si vive meglio e dove invece si fa fatica a portare avanti dignitosamente la propria esistenza. Il copione alla fine è sempre lo stesso: l’Italia appare divisa tra Nord e Sud. Nel Rapporto sulla qualità della vita in Italia, realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con Cattolica assicurazioni, il Sud e le isole non sono ben rappresentate. Comunque la nuova classifica della qualità della vita 2023 presenta alcune novità da non sottovalutare, a partire dall’ingresso di due città metropolitane nella top 3 delle città italiane in cui si vive meglio. A sorpresa, anche la città di Milano si aggiudica un’ottima posizione per quanto riguarda vari aspetti della vita sociale e quotidiana. La ricerca si basa su nove dimensioni principali, tra cui affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza. Inoltre, vengono considerate 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base. Leggendo la classifica si vede come Bolzano conquisti il primo posto nella classifica. Le città di Milano e Bologna seguono a ruota, completando il podio.
Altro punto interessante che emerge dalla ricerca è quello che la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 province italiane su 107, “in linea con gli ultimi due anni”: erano infatti 64 nel 2022 e 63 nel 2021. Quindi la situazione migliora, anche se lentamente, costantemente anno dopo anno. Sono quindi 21 milioni 909mila i residenti che secondo la ricerca vivono “in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente”, il 37,2% della popolazione italiana. Lo scorso anno erano 21 milioni 789mila: si registra quindi un lieve arretramento rispetto al 2022. Non solo Milano e Bologna salite addirittura sul podio dietro Bolzano, ma sono da sottolineare anche la crescita della qualità della vita in due città importanti come Torino e Roma che scalano una ventina di posizioni rispetto al 2022, piazzandosi intorno alla trentesima posizione. Tendenza contraria per quanto riguarda il Meridione, dove “crescono aree di disagio sociale e personale”, mentre si inasprisce il divario tra Nord e Sud. Come successo anche lo scorso anno, al 107esimo posto c’è la città di Crotone, ultima nella classifica per la qualità della vita. Poco più in alto, ma sempre ai piedi della classifica, troviamo anche Messina, 105esima, e Caltanissetta, 106esima.
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