L’ictus è una tra le cause più frequenti di morte. La parola stessa significata colpo. C’è un qualcosa che i medici sconsigliano. Ecco cos’è.
L’ictus come dice la parola stessa, è qualcosa che accade all’improvviso e può causare danni serissimi se non irreversibili. È, infatti, una grave condizione medica, che può portare alla morte. Si verifica generalmente quando l’apporto di sangue ossigenato a un’area più o meno estesa del cervello si interrompe o è fortemente ridotto.
Generalmente sono predisposti a questo grave problema chi soffre di ipertensione, aterosclerosi e chi conduce un cattivo stile di vita, abusando di fumo di sigaretta e alcol. I sintomi dell’ictus variano da paziente a paziente, in base alla gravità della condizione, l’area di cervello colpita, le cause, il tipo di ictus.
Due sono i tipi di ictus esistenti, uno ischemico (causato da un inefficiente afflusso di ossigeno al cervello), e uno emorragico, dovuto a sanguinamento di uno o più vasi sanguigni che arrivano all’encefalo. Il primo è quello che accade statisticamente più di frequente, ma è l’ultimo ad essere il più grave e può portare alla morte.
In entrambi i casi possono essere riconosciuti dei sintomi comuni: dallo stato confusionale improvviso alla difficoltà a comprendere ciò che si ascolta e a pronunciare le parole; dalla paralisi facciale alla stanchezza di braccia e gambe ed ancora mal di testa forti e vertigini; sonnolenza e dolori improvvisi in testa.
I medici sconsigliano di non saltare mai i controlli
Non si può evitare un ictus, ma si può iniziare a scegliere di condurre uno stile di vita più sano. Cardiologi e medici consigliano inoltre di non evitare i controlli medici per chi lo ha avuto o potrebbe esserne soggetto.
“Ci sono alcuni test che i pazienti non possono fare da soli, come gli esami del sangue per il colesterolo e il diabete e i test ECG per la fibrillazione atriale”, dice a Parade il dottor Cheng-Han Chen, cardiologo interventista e direttore medico del Structural Heart Program presso il MemorialCare Saddleback Medical Center di Laguna Hills, in California.
I controlli vanno fatti sicuramente in base all’età. “Una bella regola empirica per le persone senza fattori di rischio vascolare o ictus o una storia familiare di ictus precoce o infarto dovrebbe essere quella di avere controlli con il loro medico di base ogni tre anni durante i loro 20 anni, ogni altro anno nei loro 30 e 40 anni, e ogni anno nei loro 50 anni”, Dr. José Morales, MD, neurologo vascolare e chirurgo neuro-interventista presso il Pacific Neuroscience Institute di Santa Monica, in California, dichiara a Parade.