Qual è la maniera adeguata di riciclare i capi di vestiario usati, i particolari che occorre conoscere per operare correttamente.
L’industria tessile è una delle più inquinanti al mondo. Ogni anno, tonnellate di vestiti vengono prodotte, consumate e poi gettate via, creando un enorme problema ambientale. In Italia, però, esistono diverse possibilità per riciclare i vestiti in maniera corretta e sostenibile. Ci sono varie opzioni che si possono usare per questo fine.
La prima opzione è quella di donare i vestiti usati ad associazioni di beneficenza o onlus. Altrimenti si può pensare di rivendere i propri capi. Infatti se i vestiti sono in buone condizioni, si possono anche rivendere online o in negozi dell’usato. Questo permette di guadagnare un po’ di soldi e di fare spazio nel proprio armadio. Infine i vestiti che non sono più in buone condizioni per essere indossati, possono essere riciclati. In Italia, esistono diverse aziende che si occupano del riciclo di abiti usati.
Riciclo dei vestiti come effettuarlo nel modo migliore
Dal 2022 esiste l’obbligo per i Comuni italiani di raccogliere tutti i vari tipi di rifiuti tessili che possono essere trasformati in nuovi filati. L’obiettivo, comune in tutti i Paesi europei, è di arrivare al 50% del riciclo tessile entro il 2025 e poi al 75% nel 2030. Esiste poi la Responsabilità estesa dei produttori che dovranno partecipare obbligatoriamente ai processi di riciclo dei rifiuti tessili.
In attesa di questi importanti traguardi ecco qual è il modo di conferire i vestiti usati nei vari Comuni italiani. In molte città , sono presenti appositi cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti tessili. Questi cassonetti sono solitamente di colore giallo o più raramente verde e riportano il logo di un’azienda di riciclo.
Purtroppo la procedura ancora differisce da una località all’altra. Infatti alcuni Comuni consentono la raccolta dei vestiti ancora utilizzabili con i tessuti destinati al riciclo, e attendono la fase post raccolta per la differenziazione. Altre amministrazioni hanno separato le raccolte con cassonetti differenziati per le tipologie di tessuti: alcuni per vestiti in condizioni da essere immediatamente riusati, destinati alla solidarietà e altri per il riciclo industriale.
Da ricordare che la raccolta di beneficienza, attraverso onlus e associazioni, non è identica a quella di strada per vestiti usati integri destinata alla beneficienza dopo operazioni di smistamento post raccolta. Quindi per effettuare nel migliore dei modi la raccolta degli indumenti usati occorre distinguere cassonetti di beneficienza da quelli delle amministrazioni pubbliche.
Per la raccolta di solidarietà vanno bene indumenti integri, coperte, lenzuola, biancheria, scarpe appaiate e legate tra loro. Per il riciclo dei rifiuti tessili si devono seguire le regole del comune, separando tessile naturale dal sintetico. Si deve ricordare poi di inserire i tessuti da riciclo e i vestiti per beneficienza in buste diverse, così da facilitare lo smistamento post raccolta.