Conoscere il primo sintomo del tumore alle ossa può davvero salvare la vita, ecco di quale si tratta così da rivolgersi subito a un medico.
Ricevere una diagnosi di cancro fa ancora oggi notevole pausa, nonostante la medicina abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni e reso guaribili malattie che prima non lo erano. Per fare in modo che questo sia davvero possibile resta però determinante fare prevenzione, ovvero sottoporsi a controlli periodici (esistono programmi di screening precisi per alcune malattie) così da individuare il problema ancora in fase iniziale. Altrettanto importante può essere però recepire i segnali che ci manda il nostro corpo, così da parlarne in maniera tempestiva con un medico, cosa che vale soprattutto per il tumore alle ossa.
Questo ha origine da cellule che tendono a differenziarsi in elementi capaci di produrre sostanza ossea. A differenza di quelle sane, queste cellule si moltiplicano senza alcun limite formando tessuto disordinato che distrugge e sostituisce quello sano. Almeno per ora può comunque essere considerato una neoplasia rara, che colpisce in Italia poco più di 100 persone l’anno, soprattutto tra i 10 e i 30 anni di età, più spesso nei maschi.
Tumore alle ossa: riconoscerlo subito è fondamentale
Sottoporsi a esami specifici è importante, ma lo è altrettanto essere a conoscenza di quali possono essere i sintomi che devono metterci in allarme, specie quando si parla di tumore alle ossa, patologia dove la tempestività è determinante. Le sensazioni di malessere possono essere differenti a seconda del punto in cui è situata la massa, ma a livello generale è bene non sottovalutare mai la situazione quando si notano stanchezza e debolezza generale, segnale che ci manda il nostro corpo per fare capire che non tutto sta andando come dovrebbe.
Mai trascurare la perdita di peso eccessivamente, specialmente se repentina e non riconducibile ad alcuna dieta. Un cancro come questo può infatti influenzare il metabolismo, per questo anche se si mangia come al solito il corpo non assimila nel modo migliore.
È necessario essere scrupolosi anche quando si riscontra un problema che a volte si tende ad addebitare ad altre ragioni, ma che può essere tipico anche di questa neoplasia. Il riferimento è al dolore alle ossa, spesso ricondotto a un accenno di influenza, ma che può essere invece legato proprio al tumore alle ossa, specialmente se accompagnato dal gonfiore a uno o più arti. In alcuni casi si possono notare anche sensazioni di calore o arrossamento della pelle, che non accennano a sparire nemmeno con qualche ora di riposo.
Attualmente risultano essere ancora sconosciute le cause di questa patologia, così sono poche le certezze in merito ai fattori di rischio ((età, rapido accrescimento, sindromi genetiche). Arrivare a una diagnosi il prima possibile risulta quindi essere lo strumento migliore per guarire. Si parte in genere con una radiografia, seguita eventualmente dalla TC (tomografia computerizzata) e dalla RM (risonanza magnetica) della regione da studiare, per poi effettuare una biopsia ossea, che consente nel prelevare una porzione di tessuto in anestesia locale o sotto sedazione attraverso un ago.
Se il tumore è stato accertato, si procede con una combinazione tra chirurgia, per asportare la lesione primitiva, e chemioterapia, così da evitare che la massa possa espandersi e coinvolgere anche altri organi. Sulla base delle ultime ricerche, nelle forme di osteosarcoma precocemente identificate e opportunamente trattate, il paziente ha una sopravvivenza che può arrivare fino al 70% a 5 anni.