L’utilizzo dei dolcificanti si è diffuso in modo esponenziale e molti non hanno considerato quelli che potevano essere i rischi.
Non solo pro ma anche contro, sono arrivati sul mercato come “salvezza” per evitare l’utilizzo dello zucchero classico. Un’alternativa utilizzata per chi era a dieta o aveva delle particolari restrizioni alimentari. Al principio le tipologie erano poche, poi si sono diffuse a macchia d’olio con opportunità di ogni tipo.
Alla fine dopo analisi, studi e considerazioni del mondo scientifico è emerso un lato del tutto inaspettato della medaglia. I dolcificanti non sono affatto l’alternativa salutare come si potrebbe immaginare e possono essere un concreto pericolo per la salute, come indicato dai medici.
Tutti i dolcificanti non sono indicati nel consumo quotidiano e quindi sono stati analizzati direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha pubblicato i dettagli relativi, per scoraggiare le persone a farne uso. Questo vale per tutti, dai classici come l’aspartame a quelli utilizzati in tempi moderni come stevia, sucralosio e simili.
Secondo i dati raccolti, l’OMS avverte la popolazione internazionale che i dolcificanti “non zuccherini” non solo non hanno alcun beneficio effettivo sulla riduzione di grasso o nella perdita di peso ma, a lungo termine, hanno effetti indesiderati e, nello specifico, determinano la possibilità di sviluppare diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità.
Il direttore dell’OMS ha chiarito che la convinzione per cui questi prodotti vengono impiegati per il controllo del peso non è fondata. Per ridurre l’apporto di zuccheri bisogna fare attenzione, come spiegato dallo specialista, ad altro quindi anche a quelli che vengono considerati zuccheri naturali.
Senza considerare che un ampio studio condotto in Francia ha dato modo di determinare la diretta correlazione tra l’utilizzo dei dolcificanti e il rischio aumentato di sviluppare il cancro. Per questo motivo anche alcune nazioni hanno intrapreso delle azioni dirette per limitarne l’impiego. Questo vale per tutti i tipi di dolcificanti quindi sia quelli “standard” che quelli che vengono definiti naturali come ad esempio la stevia.
In modo specifico questi andrebbero evitati uando si ha un problema gastrointestinale, nelle donne in gravidanza e nei bambini. Lo zucchero fa male e va gestito nelle quantità, considerando tutto ciò che viene mangiato ogni giorno e che contiene, inconsapevolmente, zuccheri. I cibi pronti, raffinati, lavorati sono tutti con edulcoranti e quindi generano una sorta di “dipendenza” dallo stesso. Questo vuol dire prediligere sempre prodotti naturali, non trattati, con una dieta varia, sana e bilanciata.
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