Si può guarire dalla depressione? Assolutamente sì, ecco come

Si può guarire dalla depressione? A quanto pare la risposta c’è ed è sì: tutto quello che serve sapere in merito 

Molte le persone che si sono chieste (e continuano a farlo) se esiste un metodo, un qualcosa o altro che serva per poter eliminare completamente la depressione che vive dentro di noi. Come annunciato in precedenza la risposta c’è ed è positiva. In che modo? Basterà optare per un metodo matematico. Lo stesso che è basato sull’interconnessione dei sintomi per la probabilità di guarigione dalla depressione maggiore. Questo è quello che ha annunciato l’Iss grazie ad un suo studio.

Grazie ad un metodo matematico
Ecco come si guarisce dalla depressione (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Il tutto è stato pubblicato sulla rivista “Nature Mental Health“. In questo modo si va a modificare l’attività del cervello ed il suo comportamento. Un passaggio fondamentale per il benessere mentale e non solo.

Come combattere la depressione? Grazie ad un metodo matematico

Queste sono alcune delle parole che ha rilasciato Igor Bianchi, appartenente al Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la Salute mentale dell’Istituto Superiore di Sanità: “L’obiettivo era dimostrare come la plasticità possa essere misurata matematicamente valutando la forza della connettività nella rete dei sintomi.

Grazie ad un metodo matematico
Ecco come si guarisce dalla depressione (Pixabay Foto) Cityrumors.it

In particolar modo la frequenza dei sintomi della depressione si tendono a modificare assieme. Nel caso in cui la sincronia dovesse continuare ad essere maggiore, nella variazione dei sintomi, allora più alta sarà la coerenza del sistema e minore la sua plasticità“. Nel corso di questi studi sono stati esaminati i dati del National Institute of Mental Health degli Stati Uniti. Al test hanno partecipato 4000 soggetti depressi.

Una analisi che va a misurare la capacità dei pazienti di modificare il proprio stato depressivo: “Abbiamo dimostrato come la forza della connettività dei sintomi fosse più debole nei pazienti che avrebbero successivamente mostrato una maggiore plasticità, presentando un miglioramento significativo (responders), rispetto a quelli che avrebbero invece mostrato un miglioramento meno sensibile (non-responders)“.

In conclusione Bianchi ha aggiunto: “Abbiamo evidenziato una correlazione significativa tra la connettività dei sintomi ed il miglioramento dello stato depressivo. Questa operazione tende a fornire uno strumento matematico utile per predire la resilienza, la vulnerabilità e il recupero. Senza dimenticare che può aprire la strada verso nuovi approcci nella prevenzione e nel trattamento del disturbo depressivo maggiore e dei disturbi psichiatrici“.

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