Chi ha fatto una donazione potrebbe poi essersi pentito ed essere poi tentato di ritararla, ma è davvero possibile? Ecco cosa prevede la legge.
È capitato certamente a tutti di ritrovarsi con un parente o una persona cara che si trova in difficoltà economica e di sentirsi colpito se manifesta apertamente le sue difficoltà. Alcuni, magari per ritrosia o come se provassero vergogna, non arrivano neppure a dirlo, ma chi lo conosce bene non può capirlo in maniera indiretta e manifestare la sua vicinanza.
In alcuni casi questo può spingere a pensare di dare una donazione, cosa ovviamente possibile se non si hanno a propria volta problemi economico. È poi compito del donatore decidere se questo possa essere considerato un “regalo” o semplicemente un prestito.
Restare inermi di fronte a una persona cara in difficoltà economica può essere difficile, proprio per questo chi non ha problemi può essere portato senza pensarci troppo a fare una donazione. A volte, però, può capitare poco tempo dopo di pentirsi della scelta fatta, come può accadere se dovesse esserci un litigio più o meno grave e si dovesse pensare di avere dato un sostegno a qualcuno che non lo meritava.
Chiedere i soldi indietro non è decisamente signorile, ma a volte verrebbe spontaneo farlo. A disciplinare questo modo di agire, così da evitare equivoci di alcun tipo, è la legge.
Il Codice Civile parla espressamente di due tipi di donazioni che possono essere considerate irrevocabili, quindi non permettono di fare alcuna richiesta di restituzione. Il riferimento è alla donazione rimoneratoria, che è quella che si decide di fare come segno di riconoscenza nei confronti di qualcuno che ha fatto qualcosa di bene per noi, per una prestazione fatta o promessa.
Il secondo caso riguarda invece la donazione obnuziale, che è quella che si decide di fare a due sposi come regalo in occasione delle loro nozze. In entrambi i casi potrebbe essere ritenuto di cattivo gusto chiedere la somma indietro, proprio per questo il legislatore ha deciso di intervenire a riguardo ed eliminare ogni possibile equivoco.
La donazione può essere fatta a persone viventi, come accade nei confronti di amici o parenti, ma anche ai nascituri, cosa che invece può fare ad esempio un nonno in vista dell’arrivo di un nipote. In quest’ultima categoria rientrano, è bene precisarlo, anche quelli che ancora non sono stati concepiti, ma in quel caso sarà corrisposta solo al momento della nascita, permettendo ai genitori di gestire il bene.
Questa operazione può essere effettuata in maniera diretta, anche attraverso un contratto, in cui vengono stabilite specifiche regole. L’atto dovrà però essere redatto in presenza di almeno due testimoni. Una deroga in questo caso è possibile solo se l’importo è minimo.
È possibile anche una donazione in maniera indiretta, ovvero quando l’operazione ha ad esempio un valore simbolico.
Bonus tredicesima INPS, c'è una informazione non di poco conto che riguarda tutti i pensionati.…
L'ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica italiana è duro nei confronti della Corte: "Non c'è…
Crescono i beneficiari dei premi di produttività, con un valore medio annuo di oltre 1.500…
Dopo aver depositato il ricorso in Cassazione, adesso l'avvocato Schembri prepara un'altra battaglia: "Per tutti…
Fedez è pronto a tornare sul Web con un nuovo podcast. Il cantautore di Rozzano…
L'aeroporto, che è quello che frequentato e .trafficato dell'Inghilterra, ha avviato la procedura d'urgenza per…