Single in Italia: un vero e proprio salasso, ecco perchè conviene convivere

Le spese aumentano, le bollette energetiche sono alle stelle e il caro vita mette a dura prova il bilancio familiare soprattutto se abbiamo deciso di vivere da soli

A volte è una scelta, a volta una necessità, a volte è una scelta che la vita fa per noi, ma secondo gli ultimi dati, negli ultimi due anni le “persone sole” sono passate da 8.364.000 a 8.846.000, un punto percentuale in più all’anno. Ad oggi infatti i single per scelta, i separati e i vedovi che non si sono mai risposati, rappresentano il 15% della popolazione italiana, una condizione che porta una serie di problematiche anche dal punto di vista economico.

Scelta di vita
Single in Italia: un vero e proprio salasso, ecco perchè conviene convivere – Cityrumors.it

Sempre più persone diventano single e sempre più persone lo restano a vita e i neo-single, anche quando vivono una relazione, resistono alla tentazione di convivenza perché da soli stanno bene. Rimanere soli in casa infatti è correlato a nuovi elementi positivi che rendono un eventuale cambiamento ancora più difficile. Ma dietro all’apparente tranquillità di non dover condividere nessuna scelta con nessuno, negli ultimi anni, si è accentuato un vero e proprio salasso economico che per qualcuno può arrivare a diventare un problema.

Il lusso di restare single

Oramai i single in Italia sono arrivati a sfiorare i nove milioni. In un un solo anno la percentuale di famiglie con un unico componente è passata dal 33,1% al 34,4% del totale, con punte del 36% circa nel nord-ovest e nell’Italia centrale, mentre al sud si scende al 30,5%. Separati, divorziati e mai risposati, single per “vocazione”, sono una percentuale davvero importante anche per l’economia italiana quelle persone che hanno scelto o sono state accompagnate dalla vita a decidere di restare soli.

Un salasso economico
Il lusso di restare single – Cityrumors.it

Una scelta che, a causa del caro vita degli ultimi tempi, sta diventando quasi una sfida anche sul piano economico e alla quale non tutti riescono a stare dietro. Una recente indagine ha calcolato che chi vive da solo spende ogni mese 564 euro in più rispetto a una coppia che divide a metà le spese. Moneyfarm infatti ha calcolato che l’indipendenza sta cominciando a costare davvero cara e il divario economico pesa soprattutto su alcune categorie di spese come abitazione, utenze domestiche e generi alimentari.

Meglio in coppia che separati

Le persone che per scelta o per necessità oramai rappresentano  il 15% della popolazione italiana, e circa un terzo delle 26 milioni di famiglie totali. Una percentuale destinata a crescere anche nel futuro, per l’effetto combinato della crisi economica e dell’invecchiamento della popolazione, che fa aumentare anche i vedovi. Dati alla mano, la spesa media mensile per chi vive da solo è passata dai 1.796 euro del 2021 ai 1.972 euro del 2023, con un minimo di 1.825 euro per gli over 65 e un massimo di 2.156 euro per chi è in età da lavoro, tra i 35 e i 64 anni. Spende nettamente di meno quindi chi è in coppia, affrontando costi mensili pari a 2.816 euro, quindi, nell’ipotesi di suddivisione equa delle spese tra i due partner, 1.408 euro a testa.

Un lusso
Meglio in coppia che separati – Cityrumors.it

Mantenere la propria autonomia, vivendo da soli, in sostanza può essere considerato quasi un lusso. Il paradosso è poi che il risparmio aumenta al crescere del periodo di convivenza. Così, prima si va a convivere, maggiori sono i “consumi da single” che vengono evitati e più aumentano, di conseguenza, i risparmi finali nel conteggio mensile. Basti pensare che chi inizia a convivere a 45 anni, a 50 anni avrà risparmiato ben 33.839 euro, mentre chi mette su casa con il partner a 35, a 50 avrà un tesoretto di 101.516 euro e chi decide di cominciare a vivere insieme molto giovane, tipo sui 25 anni, si ritroverà addirittura più ricco di 169.194 euro, frutto dei risparmi automatici con la condivisione delle spese.

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