Molti si sfregano abitualmente gli occhi. Ma è sempre una pessima idea: ecco quali danni si rischiano con questa abitudine dura a morire.
Strofinarsi gli occhi: un’abitudine che hanno in tanti. Magari alla mattina, appena dopo essersi alzati dal letto, oppure dopo una giornata lavorativa passata davanti allo schermo del computer. O anche solo per allentare un poco la tensione.
Resta il fatto che molti si strofinano gli occhi – spesso anche senza accorgersene – almeno una o anche più volte durante la giornata, a prescindere se gli occhi sono irritati, stanchi o pruriginosi. Si tratta, come detto, di un’abitudine inveterata non facile da sradicare anche perché all’apparenza del tutto innocua.
Le cose però non stanno precisamente così: lo strofinamento degli occhi non fa per nulla bene ai nostri bulbi oculari, come spiega sul sito di Humanitas San Pio X il dottor Pietro Rosetta, responsabile del settore oculistico. Questo gesto è solo apparentemente innocuo e senza conseguenze. Perciò bisogna fare particolare attenzione.
Strofinare gli occhi: ecco quali danni si rischiano
Infatti strofinare gli occhi, spiega l’esperto, può avere serie ripercussioni su una struttura delicata come quella oculare fino ad apportare danni anche permanenti alla struttura dei nostri occhi. In particolare bisogna fare attenzione alla cornea e al cheratocono.
Sono tanti i tipi di danni che lo sfregamento degli occhi può provocare alla cornea. Per esempio, fa presente il dottor Rosetta, c’è la possibilità che sfregandosi gli occhi un’unghia ferisca la cornea provocando un’abrasione. Senza contare che in «pazienti spesso asintomatici, con una resistenza meccanica corneale debole, in caso di eccessivo sfregamento degli occhi, possono provocare alterazioni permanenti come l’insorgenza di astigmatismo corneale irregolare o l’insorgenza di un cheratocono».
Nei casi più gravi può succedere che lo strofinamento vada ad alterare la regolare forma a cupola liscia della cornea che così finisce per assumere le sembianze di un cono. Quando succede qualcosa di simile la luce che attraversa la cornea viene deviata in maniera sbagliata, di conseguenza la visione si presenta offuscata e non migliorabile. C’è il rischio che insorgano problemi alla vista, con difficoltà a mettere a fuoco anche con gli occhiali. In casi come questi è fondamentale rivolgersi a un oculista per valutare la possibile presenza di un serio danno visivo come il cheratocono.
Si tratta, spiega l’esperto di Humanitas, di «una malattia inizialmente subdola» anche se oggi la strumentazione permette di diagnosticarla con grande anticipo e di arrestarne la progressione. Spesso il cheratocono si associa a allergie che possono aumentare la tendenza a sfregarsi gli occhi. Si innesca così un circolo vizioso che fa «aumentare la possibilità di fare progredire la malattia». Se strofinarsi gli occhi è un’abitudine il consiglio è quello di farsi controllare dall’oculista per capirne le cause e iniziare eventualmente una terapia specifica.