Touched out materno, cos’è la sindrome, diffusissima, di cui si parla veramente molto poco, nonostante la sua incidenza.
È una condizione diffusa, dolorosa e complessa sulla quale c’è poca informazione. Riguarda, in modo specifico, le donne subito dopo il parto e nei primi mesi di vita quando i bambini sono assolutamente e totalmente dipendenti da loro.
Questa condizione può degenerare e portare a risvolti critici, per tale motivo è importante comprendere di cosa si tratta, riconoscere i sintomi e rivolgersi a specialisti del settore.
Touched out, cos’è e come riconoscerlo
La sindrome è definita da “esaurimento materno” quindi si tratta di una condizione di difficoltà emotiva che può portare un dolore fisico e psichico causato dal senso di sopraffazione. Non sempre le donne sono in grado di essere il “tutto” di un bambino h24, per quanto sia spesso socialmente “scontato”. Spesso non c’è aiuto dall’esterno, senza considerare il lavoro e lo stress della vita quotidiana. Un bambino piccolo ha richieste continue e questo può diventare sfinente e sfibrante.
La sindrome può degenerare, può diventare un vero e proprio esaurimento nervoso quindi se si riconoscono i sintomi iniziali è giusto chiedere aiuto. A “provocare” il touched out possono incorrere vari fattori: pianto continuo, impossibilità di dedicarsi ad altro, allattamento doloroso o prolungato, nottate insonni, assenza di aiuto da parte del partner o persone esterne, problematiche legate alla sfera economica e privata.
Sono tutti fattori diversi che possono aggravare il problema e anche la sensazione di impotenza. Si ha come la percezione di sprofondare in un circolo vizioso senza fine. Secondo gli specialisti è importante differenziare il touched out dalla depressione: possono sorgere insieme o in modo scollegato. Secondo gli studi, il cervello di una madre cambia strutturalmente per il forte stress, questo può portare anche altri disturbi come l’ipercortisolemia quindi un picco di colesterolo che ha risvolti negativi per l’organismo.
Quando ci si sente sopraffatte, è giusto chiedere aiuto. Questo deve arrivare moralmente e praticamente dagli altri, perché non è mai sbagliato farsi aiutare da partner, familiari, amici e chiunque sia disponibile e anche a livello professionale dai medici. Trascurare la propria persona, il benessere fisico e mentale, può produrre danni gravi che possono essere, successivamente, complessi da gestire. Quando invece c’è dialogo e apertura su queste questioni, si possono intraprendere percorsi di risoluzione. Il touched out è sempre più diffuso eppure ancora oggi molti non sanno di cosa si tratti e cosa fare.
