Per effettuare gli ultimi acquisti o cercare di risparmiare qualche euro, siamo ancora più propensi ad effettuare acquisti online e l’e-commerce sotto Natale potrebbe rivelarsi molto pericoloso se non prestiamo la giusta attenzione
Il Natale è alle porte con tutto il suo carico di allegria ma anche di immancabile frenesia per la corsa al regalo perfetto che ne consegue. Per questa ragione da ormai parecchi anni ci si affida agli e-commerce per i propri regali di Natale. Servizi che danno la certezza di ricevere quanto richiesto in tempo utile e di evitare caotiche corse tra i negozi della propria città, risparmiando tempo e denaro.
E proprio in questo periodo, infatti, che vengono registrati i picchi più elevati di ordini e acquisti online. Proprio per questo, tale periodo rappresenta terreno fertile per una figura in particolare: quella dell’hacker informatico, del ladro cibernetico, che tramando nell’ombra della rete di interne, tenta di carpire informazioni se non direttamente soldi dall’ignaro acquirente online. E nelle ultime settimane sono stati individuati numerosi tentativi di violazione della privacy degli utenti a scopo fraudolento.
Le raccomandazioni non bastano mai e soprattutto valgono per tutto l’anno, ma è in questo periodo di shopping sfrenato che si deve stare con ancora gli occhi più aperti e le antenne belle dritte per non finire di rimanere senza il regalo che volevamo comprare e con il conto online svuotato. Si perchè nel periodo natalizio la corsa al regalo si fa impellente e l’e-commerce diventa un buon escamotage per evitare il traffico, la ressa nei centri commerciali e risparmiare anche qualcosa sul prezzo finale. Ma proprio il volume di affari maggiore spinge l’hacker di professione ad intensificare la “propria attività” e tra hacking, spoofing, pishing e truffe online si moltiplicano i pericoli per l’utente connesso. La società di sicurezza informatica Ermes ha infatti individuato almeno 2.000 nuovi siti web, che son stati creati appositamente per ingannare gli utenti, imitando in tutto e per tutto i marchi dei corrieri: un occhio poco attento può facilmente cadere nella trappola.
La ricerca ha rilevato che per ogni famoso corriere esistono almeno due siti di phishing, naturalmente illegali. Sarebbero addirittura 26 i portali creati clonando Poste Italiane. Si tratta di siti che, sfruttando la similitudine grafica con gli originali, inviano messaggi ai clienti, indicando fantomatici problemi col pagamento. Una volta che l’utente clicca su quei link e inserisce i propri dati personali, tra cui il numero della carta di credito, si espone al concreto rischio di farsi prosciugare il conto corrente. Ma non soltanto quando riceviamo una mail o un sms potremmo essere soggetti ad un attacco hacker, anche quando si è in viaggio si dovrebbe anche prestare molta attenzione quando ci si connette al WiFi degli aeroporti o alle reti pubbliche, perché i dati personali possono essere deviati e i dispositivi possono essere danneggiati. Una volta subita una truffa è bene denunciare alle forze dell’ordine l’accaduto, fornendo una descrizione il più chiara ed esaustiva possibile dell’accaduto. La Polizia Postale è l’organismo specializzato in reati informatici.
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