E’ ora disponibile un test per diagnosticare in modo precoce il cancro, così da aumentare le possibilità di guarigione.
La medicina ha fatto importanti passi da gigante negli ultimi anni. grazie alla ricerca scientifica che ha bisogno di essere costantemente sostenuta affinché possano aumentare le possibilità di guarigione di molte malattie. Per far sì che questo sia davvero fattibile è importante adottare uno stile di vita sano, cosa che non può che passare dall’attenzione all’alimentazione e dall’attivita fisica, se possibile in modo costante.
Altrettanto importante è la diagnosi precoce, soprattutto per il cancro, che dovrebbe essere individuato quando è ancora a una fase iniziale e non si è diffuso ad altri organi. Lasciarsi condizionare dalla paura evitando i controlli che dovrebbero avvenire periodicamente può essere quindi un errore che può costare caro.
Scoprire il cancro grazie a un test innovativo
Ricevere una diagnosi di cancro fa ancora paura, nonostante attualmente siano aumentate le possibilità di guarigione da diversi tipi di tumore. Lasciarsi annientare dalla paura quando si scopre di averlo può essere quindi sbagliato, anche se ovviamente è difficile non avvertire questa sensazione nei soggetti più emotivi.
Fino ad ora si sente spesso parlare di diagnosi precoce, ma si collega questo concetto all’idea di arrivare a scoprire la malattia ancora quando è in fase iniziale e la massa è di piccole dimensioni, ma ben presto potrebbe non essere più così. Si fa strada infatti ora la possibilità di scoprire la patologia grazie a un semplice esame del sangue, addirittura diversi anni prima che possa manifestarsi.
L’idea di una prevenzione così antipata emerge dai risultati di due studi britannici guidati dall’Università di Oxford e pubblicati sulla rivista Nature Communications grazie al supporto dell’organizzazione Cancer Research Uk. Tutto questo potrebbe essere tradotto in realtà attraverso 618 proteine spia di 19 tipi di tumore ritrovate nel sangue (107 di queste sarebbero rilvabili già sette anni prima).
Il primo studio ha portato a far venire alla luce ben 182 proteine che risultano diverse già tre anni prima della diagnosi di tumore. Il secondo studio è invece servito a prendere in considerazione le informazioni genetiche derivanti da oltre 300 mila casi di tumore con l’obiettivo di capire quali fossero le proteine del sangue che potessero giocare un ruolo decisivo nello sviluppo della patologia, così da avere un’idea più precisa di quali fossero le cure più adatte. Questo lavoro ha fatto emergere 40 proteine presenti nel sangue che influenzano il rischio di sviluppare nove tipi di tumore, se si riuscisse a modificarle si pensa possa essere ridotta la possibilità di diventare un paziente oncologico.
Il lavoro dei ricercatori è comunque solo all’inizio, avere maggiori certezze sul ruolo di queste proteine avrebbe una rilevanza cruciale per capire come possano crescere e soprattutto quali possano essere i farmaci da assumere prima che si arrivi alla formazione della massa. Quello che fino a qualche tempo fa sembrava essere impossibile ora non lo è più, la medicina sembra essere davvero a una fase di svolta.