Da oggi in poi se una macchina ti schizza passando su una pozzanghera potresti fare qualcosa per ottenere un risarcimento.
Vi è mai capitato che un auto vi schizzasse passando velocemente su una pozzanghera che si trovava proprio vicino a voi? Magari stavate andando ad un appuntamento o a lavoro, e questo imprevisto vi ha fatto ritrovare con gli abiti bagnati, rovinando i vostri piani? Ebbene questo è un incidente che capita spesso a tantissime persone.
In tali situazioni, è normale chiedersi se vi siano dei ricorsi legali contro il responsabile di questa “doccia improvvisa”. Ebbene secondo la legge è possibile ottenere addirittura un risarcimento. Certo, ci sono delle specifiche condizioni da rispettare, ma ciò è comunque possibile. Andiamo a vedere cosa dice la legge in merito e quali sono le condizioni per ottenere il risarcimento.
Secondo l’articolo 2043 del codice civile, chiunque arrechi danno a un’altra persona, anche in modo involontario, deve pagarne le conseguenze quando il danno non è irrisorio. Tuttavia, il risarcimento può essere richiesto solo se il pregiudizio è apprezzabile e non può limitarsi al semplice fastidio di essere bagnati, come confermato dalle “sentenze gemelle” della Cassazione del 2008. L’acqua sulle calze o sulle scarpe, che si asciuga in tempi brevi, generalmente non è considerata un danno risarcibile. Al contrario, un danno economico evidente, come il danneggiamento di abiti costosi, può giustificare un’azione legale.
Per ottenere il risarcimento, è necessario agire in via civile attraverso una causa legale, anticipando i costi del giudizio. Inoltre, occorre documentare la condotta illecita, il danno e dimostrare il rapporto di causalità. Questo può essere fatto tramite prove testimoniali o filmati video. Identificare il responsabile richiede la registrazione del numero di targa e l’ottenimento della sua identità tramite una visura al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) presso l’ufficio ACI o online.
Il conducente che schizza acqua e fango può essere ritenuto penalmente responsabile per il reato di getto di cose pericolose atte a offendere o imbrattare. La sanzione può essere un arresto fino a un mese o un’ammenda fino a 206 euro. Questo potrebbe spingere il colpevole a negoziare un risarcimento per evitare il processo penale. Tuttavia, il giudice potrebbe concedere l’archiviazione per particolare tenuità del fatto, specialmente se il comportamento non è reiterato.
Per proteggersi da possibili difese del colpevole, è consigliabile fotografare l’auto in fuga o chiedere testimonianze di eventuali presenti. Conservare le ricevute della tintoria, gli scontrini per l’acquisto degli abiti danneggiati o le foto prima del danno è essenziale per calcolare il risarcimento. La Cassazione ha stabilito che non è necessario che la condotta abbia causato un danno effettivo; è sufficiente che sia idonea a offendere o imbrattare.
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