La lista degli alimenti che possono provocare il cancro è stata aggiornata, all’interno uno dei prodotti più amati dagli italiani.
L’IARC ha dato specifiche e informazioni nuove circa la presenza di alcuni prodotti di uso comune che rientrano in realtà nelle sostanze che possono causare il cancro. Un cambiamento profondo rispetto al passato che crea una certa perplessità per le abitudini alimentari.
In seguito agli studi condotti in materia, la lista degli agenti – alimentari o meno – cancerogeni o potenzialmente a rischio, viene modificata e quindi rinnovata con tutte le variazioni necessarie in base a quanto rilevato dagli specialisti. In questo caso però la decisione di introdurre uno dei prodotti alimentari più utilizzato nel Paese ha spiazzato tutti.
L’alimento italiano più amato causa il cancro: la novità
In seguito allo studio pubblicato su Lancet Oncology, circa l’utilizzo di alcuni prodotti ad uso alimentare, l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha determinato potenzialmente cancerogene le carni lavorate e quelle processate. Quindi non solo la carne rossa ma anche tutto ciò che ne deriva come salumi, salsicce e wurstel.
Secondo quanto stabilito questi prodotti, che vengono regolarmente venduti e consumati, possono essere pericolosi. Sono stati passati in rassegna ben 800 studi diversi, in ogni continente. Si tratta di un’analisi capillare che ha permesso di determinare questi prodotti come cancerogeni certi. Infatti vi sono diversi gruppi, in ognuno vengono classificati i prodotti a rischio certo, potenzialmente a rischio, ecc.
Le carni rosse rientrano nel gruppo 2 A dove ci sono le sostanze “potenzialmente cancerogene per l’uomo” mentre le carni lavorate sono nel gruppo 1 quindi il gruppo di “cancerogeni certi”, quindi dove c’è l’amianto, il fumo, l’alcol, il Papilloma virus ecc.
La carne che passa attraverso un processo di lavorazione e che rientra in questo gruppo come i salumi subisce una modifica atta a garantirne il consumo a lungo termine quindi salatura, stagionatura, affumicatura e ovviamente l’aggiunta di conservanti. Proprio questi passaggi però aumentano il potenziale rischio per la salute e quindi l’incidenza della possibilità di ammalarsi di tumore.
Bastano 50 grammi di carne lavorata al giorno per aumentare il rischio di sviluppare un tumore del colon retto del 18%. Quindi il consumo espone a un pericolo connesso soprattutto a intestino, colon, retto, pancreas, stomaco e anche con la prostata.
Secondo la Global Burden of Disease Project, associazione per la ricerca accademica di tipo indipendente, 34 mila persone ogni anno decedono per cancro correlato al consumo di carne. Il tabacco è responsabile di 1 milione di morti l’anno, l’alcol di 600 mila, l’inquinamento di 200 mila, questo per avere una stima sull’incidenza di questi prodotti sulla vita.