Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “The Post Internazionale”. L’argomento principale non poteva che essere l’accordo firmato dal suo Paese ed il nostro
Nella giornata di ieri, giovedì 23 novembre, direttamente dal Senato non si sono fatti attendere i ringraziamenti da parte della premier, Giorgia Meloni, nei confronti di Edi Rama. Prima che colleghi, a quanto pare, i due sono ottimi amici (come lo hanno dimostrato alcuni scatti in queste ultime vacanze). Soprattutto per quanto riguarda un tema molto importante e che ha scaturito non poche polemiche. Allo stesso tempo, però, grande soddisfazione per quanto riguarda il governo.
Ovviamente ci stiamo riferendo all’accordo sui migranti che è stato firmato, appunto, dall’Albania all’Italia. Tra lo scetticismo generale da parte di molte forze politiche (in particolar modo dell’opposizione che ha criticato ampiamente questa accordo), lo stesso Rama ci ha tenuto ad allontanare le polemiche e le critiche da parte di chi ha mostrato contrarietà in merito. Lo ha fatto rilasciando una intervista al quotidiano “The Post Internazionale“, rivelando i motivi per cui questo accordo funzionerà senza problemi.
Edi Rama non ha assolutamente dubbi: mostra la sua più totale fiducia in merito a questo accordo firmato con la premier Meloni. E’ convinto che tutto questo potrà aiutare a risolvere, in parte, la situazione riguardante al traffico dei migranti. Poi ci ha tenuto a precisare: “Ci andrei piano a dire che la nostra intesa può fare bene a tutta l’Unione Europea. Anche perché non bisogna assolutamente sottovalutarla, visto che si tratta di una operazione difficile e che prima non è stata mai tentata“.
Poi ha continuato dicendo: “Se tutto dovesse andare per il verso giusto sarà ovviamente qualcosa di buono. Anche se il problema dei flussi dei migranti resta molto complesso. Allo stesso tempo serva una risposta comune da parte di molti altri. Nessun singolo Stato può affrontare questo problema da solo, perché il problema è più grande anche del più grande Paese. I muri ed i centri di accoglienza servono. Ma solo se sono dalla parte di un disegno molto più grande“.
In conclusione ci tiene ancora una volta a ribadire e ricordare: “Ogni essere umano ha il diritto ad andare dove pensa di poter vivere una vita dignitosa e migliore. Anche se limitarsi a difendere questo diritto non credo che serva a granché“.
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